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giovedì 29 aprile 2010

Brisée con verdure e ricotta

Brisée ortolana
Ecco un ripieno freschissimo per la pasta brisèe di cui vi avevo accennato. Di queste preparazioni il procedimento che più mi annoia è pulire le verdure, e non vi nascondo che qualche volta ricorro alle buste surgelate, anche se "si ammosciano" di più.
Il gusto è davvero unico, perché un battuto di uova e formaggio fa una base morbida che tiene insieme le verdure.
La brisèe è più leggera della sfoglia, quindi la linea non ne risente, e una porzione va benissimo come piatto unico.
Ingredienti per 4 persone:
  • 500g di pasta brisèe
  • 2 patate
  • 2 carote
  • 2 zucchine
  • 500g di spinaci surgelati (o altra verdura a piacere)
  • 250g di ricotta di pecora
  • 1 uovo e un tuorlo
  • 50g di grana grattuggiato
  • 20g di burro
  • 1 cucchiaio di semi di sesamo
  • sale e pepe

Cuocere in acqua salata le patate, le zucchine e le carote MOLTO al dente, sbucciarle e tagliarle a cubetti. Lessare e strizzare gli spinaci.
Tirare un disco con la pasta rivestendo una tortiera imburrata e infarinata, pareggiare i bordi e inciderli con le forbici.
Battere ricotta, uova, grana, sale e pepe e disporre il composto sulla pasta. Disporre le verdure sopra il composto.
Cuocere a 200° per 20 minuti coprendo con un figlio di alluminio.
Sfonare la torta, ricoprire di semi di sesamo e fiocchetti di burro e proseguire la cottura per altri 5 minuti.

domenica 25 aprile 2010

Polvere d'arancia essiccata (e distinzioni tra forno ventilato e statico)

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Nelle ore di un fine settimana home-made tutto sembra lento e inverosimile.
Scende calda, dolce, una bevanda che indora il pomeriggio, e lenisce fatica e sonno, come un raggio di sole dopo il temporale.

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Il piacere delle piccole cose mi fa ritrovare la pazienza che più non ho, e mi fa sentire un pò bambina, mentre gioco in cucina, ai fornelli.

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Il mio pomeriggio si tinge d'oro e avorio: inseguendo la poesia di questo racconto, al quale sono tornata parecchie volte col desiderio di cimentarmi.
C'è un modo di conservare la preziosità delle arance anche in prossimità del caldo, e portare profumi speciali in un'altra stagione.
E nel sorriso di un procedimento semplice, la casa si inonda di odori incantati, e io conservo il mio oro in un piccolo scrigno.

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Devo ancora un ringraziamento a mammagiovane e alla sua domanda nei commenti, che mi consente di specificare una differenza tra forno statico e ventilato:
per le scorzette vanno bene entrambi, tenendo presente però la differenza tra i due.
Il forno ventilato rende migliori le preparazioni che devono "dorare" in fretta, quindi tutto ciò che dev'essere croccante fuori e morbido dentro.
Nel caso di questa ricetta la conduzione forzata del calore fatta dalla ventola asciuga prima le arance. Basta allungare un pò i tempi, e con il forno statico si ottiene lo stesso risultato.
Il forno statico è perfetto per gli impasti lievitati, che devono cuocere lentamente e asciugarsi bene all'interno.
Nel passaggio tra statico e ventilato, in un impasto lievitato, il ventilato richiede una temperatura leggermente più bassa per un tempo pari di cottura.
 

Procedimento:
pelare a vivo un numero a piacere di arance non trattate, avendo cura di non prelevare la parte bianca, troppo amara.
Tagliarle a pezzi e disporle in una placca da forno.
Io ho infornato a 100°, forno ventilato, per 2 ore e mezza.
Una volta uscite dal forno passarle al mixer per un minuto alla massima velocità.
Riporre il tutto in un barattolo ermetico
La polvere (che si è diffusa anche nell'aria tutto intorno) che è rimasta nel robot da cucina è stata rigorosamente recuperata per non sprecarla: letteralmente "lavando" gli utensili col latte, che ne ha così raccolto il resti, a cui ho poi aggiunto un cucchiaio di farina e 4 cucchiaini colmi di zucchero per fare una crema profumatissima con la quale ho servito la torta.
La polvere d'arancia è molto intensa, pizzica, è un pò amara. Si utilizza in piccole dosi e si conserva a lungo. Un cucchiaino raso è sufficiente per un dolce, ma può essere utilizzata anche per insaporire il pesce o gli arrosti. Se vi vengono in mente idee originali, scrivetemi.

sabato 24 aprile 2010

La pasta brisée: ricetta base

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Chi se non io che amo le torte salate poteva parlarvi di questo impasto?
La pasta brisée, utilizzabile sia in torte salate che dolci (con frutta intera o in crema, ad esempio), è molto facile da preparare, e richiede solo pochi minuti.

Deve il suo nome alla consistenza "sbriciolosa" che si crea mentre la si impasta, quando si formano delle briciole. E' un impasto a metà tra la frolla e la sfoglia, ma si prepara senza uova.
E' utilizzabile per diverse pietanze, dai timballi (ad esempio il mio timballo di tagliatelle o maccheroni, anelletti, tortellini...) alle tartellette dolci e salate da buffet.

Ne esistono diverse versioni, con varie percetuali di burro. Per timballi e torte molto ricche è meglio utilizzare solo 80 g di burro. Per dare la forma più flessibile è più adatta una quantità di burro maggiore.

In questa sezione del blog trovate le ricette per i ripieni!

Ingredienti:
  • 250g di farina bianca
  • 200g di burro
  • 50g di acqua freddissima
  • un cucchiaino da caffè di sale
Per ottenere 300g di pasta (una torta salata):
115g di burro+150g di farina+30g di acqua+ un pizzico di sale.

Mettere la farina in una ciotola ed aggiugnere il sale e il burro a pezzetti.
(Setacciando la farina sarà più facile impastarla col burro; scegliete farine meno ricche di glutine, dal momento che il glutine rende gli impasti più elastici quando viene a contatto coi liquidi.)

Lavorare con la punta delle dita, formando delle briciole.

Aggiungere l'acqua freddissima (in piccole quantità, perché ci sono farine che assorbono i liquidi molto facilmente ed altre meno assorbenti: 50g potrebbero essere eccessivi), l'impasto dovrà risultare sodo.

Avvolgere in pellicola e lasciare riposare nella zona meno fredda del frigo per almeno 40 minuti.

Tirare col matterello sul piano da lavoro infarinato e rivestire lo stampo imburrato e infarinato.

Sopporta bene la congelazione, lasciandola poi scongelare lentamente nel frigo, e tirandola col matterello quando è scongelata (senza lavorarla nuovamente).

venerdì 23 aprile 2010

Vitello al pompelmo



Era tempo di aggiornare le ricette, ma qui non si cucina spesso, anzi, si va di avanzi!
Questa è un'idea nata ispirandosi alla blasonata "Anatra all'arancia", che è anche un modo di utilizzare gli ultimi agrumi per un secondo leggero. E' una cottura molto semplice, che non richiede particolare abilità. Usate agrumi appena raccolti e non trattati, e servitevi di una pirofila forno-fuoco.
Per 4 persone:
  • 700g di filetto a fette
  • 1 pompelmo rosa
  • 1 limone
  • olio d'oliva
  • vino rosso
  • sale e pepe
Pepate il filetto e sistematelo in una pirofila, irroratelo con olio e passatelo in forno a 200° per circa 15 minuti.
Tagliate intanto a filetti la buccia del pompelmo e del limone e tuffatele in acqua bollente.
Togliete la carne dal forno e tenetela in caldo.
Ponete il fondo di cottura sul fuoco e sgrassatelo: irroratelo col succo del pompelmo e con mezzo bicchiere di vino. Salate.
Lasciate andare per circa due minuti, quidni unite le scorzette. Servite la carne con questo sughetto.

martedì 13 aprile 2010

Torta glassata all'uovo di pasqua

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In tema di post-pasqua e smaltimento uova e dolciumi della dispensa, questo è il modo che ho trovato per far fuori l'unico uovo di pasqua che avevamo tra i piedi, al latte, e quindi poco apprezzato da me e da Zenzero, che ha però fatto la sua bella figura sulla nostra torta. Una semplicissima base di torta allo yogurt con sopra una glassatura al cioccolato e ricoperta con granella di pistacchi di Bronte. Nulla vieta, vista la bontà, di replicare anche senza uova di pasqua. Anzi, direi, il cioccolato può essere scelto con più cura, optando per una varietà da voi preferita.

Torta glassata all'uovo di pasqua

Per assemblarla, ho glassato una torta fatta con yogurt e gocce di cioccolato bianco, con una copertura di cioccolato al latte, che ho fuso in un pentolino dal fondo molto spesso, su fuoco lentissimo, con una goccia di latte e mezzo bicchierino di amaretto. Ho poi decorato il tutto con granella di pistacchi di bronte e ho lasciato raffreddare. Nel procedimento le spiegazioni più dettagliate.

Con questa ricetta partecipo al contest di Tatina

 


ingredienti

Per la torta con gocce di cioccolato bianco:
  • 300 g di farina 00
  • 100 g di burro
  • 100 g di gocce di cioccolato
  • 70 gr di zucchero
  • latte q.b. (poco!)
  • 3 uova
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 100 gr di cioccolato fondente + 50-60g di gocce di cioccolato bianco
  • un bicchierino di amaretto

preparazione

Mescolate bene tuorli e zucchero e poi aggiungete il burro fuso. Versate col un colino o col setaccino la farina.
Aggiungete il bicchierino di amaretto.
SE vi accorgete che l’impasto è troppo duro aggiungete poco a poco il latte, in modo da non metterne troppo (q.b. per ammorbidire un pò)
-se non è necessario non mettetene, non deve venire un impasto molle-
Alla fine mettete il lievito e mescolate bene.
Montate gli albumi a neve e aggiungeteli delicatamente.

SOLO all'ultimo minuto aggiungete le gocce di cioccolato (o i pezzi), dopo averle passate nella farina, e mescolate.
Quindi prima imburrate e infarinate uno stampo, preriscaldate il forno, e poi dedicatevi alle gocce.

Versate dentro l’impasto, livellate la superficie con il dorso di un cucchiaio bagnato e poi fate cuocere a 180°C per circa 35 minuti.

Quando la torta sarà pronta, toglietela dal forno e fatela raffreddare.
Nel frattempo sciogliete il cioccolato in un pentolino a fiamma bassissima con un altro bicchierino di amaretto.
Fate cadere il cioccolato su tutta la superficie e livellate.
Servitela tiepida.

sabato 10 aprile 2010

Agnello ai carciofi

Cerda è un comune della provincia di Palermo, situato nelle Madonie nord occidentali, famoso per la produzione di una particolare specie di carciofo spinoso. In prossimità del 25 aprile ricorre la storica sagra che vede il piccolo paesino riempirsi di numerosi turisti. In questo periodo si trovano sul mercato i carciofi più buoni, che nel territorio si utilizzano in più di cento ricette, dall'antipasto al dolce, compreso il famoso liquore ("contro il logorio della vita moderna"). Unendo questo ingrediente ad un altro tipico di questa stagione, l'agnello, nasce questa proposta di oggi.

Ingredienti per 6 persone:
  • 18 costolette di agnello
  • 6 carciofi
  • timo, salvia, rismarino
  • farina
  • brandy
  • olio e.v. d'oliva
  • brodo vegetale (carota, sedano, cipolla e scarti del carciofo)
  • sale, pepe
Mondate e lavate i carciofi, privateli di barba e spine, tagliateli a spicchi.
Rosolateli in padella con 2 cucchiai di olio, sale e pepe.
Lessate gli scarti con le verdure, passate poi il tutto al mixer.
Rosolate le costolette alla piastra dopo averle infarinate e cosparse di trito aromatico.
Irrorate con mezzo bicchiere di brandy, fiammeggiate, salete, pepate, e insaporite con il passato di verdure e carciofo, di cui ne terrete un pò da parte per accompagnare il piatto.
Servite la carne con i carciofi a spicchi e la salsina.

lunedì 5 aprile 2010

Pan di spagna all'arancia e miele, con Diplomatica al torrone

*Si ringrazia mammagiovane per i dubbi lessicali dissipati!

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E' stata dura ma ce l'ho fatta. La difficoltà del tutto è testimoniata dalle foto che non sono venute bene, e dalla panna che è evidentemente moscia sotto la responsabilità della nostra temperatura siciliana.
Mia figlia, che ha urlato per tutto il tempo del set fotografico, si chiede perché abbiate chiesto proprio a me di fare questo.
A me: la sua mamma, quella che generalmente quando cucina le fa infilare le manine dappertutto e stavolta invece le diceva "no Tesoro, oggi no".
Beh, di pazienza ce n'è voluta tanta, da parte sua, ma anche mia, e di papà Zenzero, senza il quale il tutto sarebbe stato davvero impossibile.
Ve la racconto un pò: ad essere sincera è una torta a puntate. Sarei stata fortemente tentata dal caratterizzare la mia ricetta con il mio attuale status, ovvero mamma-super-indaffarata, e quindi scrivervi una ricetta che fosse esclusivamente "per mamme e no-perditempo". Ma alla fine ha vinto la "vecchia me", quella che ama preparare le cose in casa, e per la necessità di utilizzare i prodotti delle Sorelle Nurzia ho dovuto evitare un paio di scorciatoie, che però non mancherò di indicarvi in fondo alla mia ricetta.
La torta è costituita da un pan di spagna molto profumato, a tre strati, alternato da una farcia delicatissima di crema pasticciera e panna, profumata ai fiori d'arancio. Doveva essere fatta come una specie di zuccotto preparato con la colomba (o se state leggendo e non è pasqua va bene anche il pandoro) ma ce la siamo mangiata prima di preparare il dolce!
Il contrasto soffice-croccante è dato da due tipi di torrone: il bianco friabile alla mandorla pelata e il tenero con nocciole e cioccolato fondente. I due torroni sono molto diversi tra loro, e conferiscono ciascuno una diversa croccantezza alla sofficità della crema.
Il top della torta è candido come la Pasqua, bianco come la luce di primavera, fatto semplicemente da panna montata usata con la sac à poche, ma nel mio intento ci sarebbe stato quello di decorarla con amaretti sbriciolati o mandorle pelate a lamelle. Sarebbe stata molto goduriosa.
Un ultima cosa: prego sentitamente chiunque voglia ripetere questa esprienza culinaria di scrivermi e inviarmi una foto della ricetta: è l'unico prezzo che chiedo per l'utilizzo di quello che scrivo.
Vi ringrazio sin d'ora, vi auguro una Buona Pasqua, e tutta la fortuna del mondo alla città dell'Aquila e alle Sorelle Nurzia.
Grazie ad Artemisia per avermi coinvolto in questa emozionante avventura (e pensare che non molto tempo fa la "guardavo da lontano con ammirazione").


Ingredienti per il pan di spagna:
(ricetta tratta da La cucina italiana)

* zucchero g 80
* burro g 60
* farina bianca g 40
* fecola g 40
* 3 uova e 2 tuorli
* 1 cucchiaio di miele delle Sorelle Nurzia
* sale
* scorza d'arancia di Ribera
* burro e farina per lo stampo


Ingredienti per la crema Diplomatica:
Ho scelto di mescolare crema pasticciera e panna in proporzione di 70% e 30%

* 500ml di latte
* 2 uova
* 4 cucchiai di zucchero
* 2 cucchiai di farina
* una fialetta di acqua di fiori d'arancio
* scorza d'arancia grattugiata
* panna montata


Per assemblare:

* 150g di torrone bianco friabile alla mandorla Sorelle Nurzia
* 86g di torrone tenero al cioccolato e nocciole Sorelle Nurzia
* liquore all'amaretto per bagnare
* panna e cacao in polvere per decorare la superficie del dolce


Preparazione:
è più difficile da scrivere che da fare!

Con lo sbattitore montate a spuma i tuorli con lo zucchero e, a parte, gli albumi con un pizzichino di sale; incorporate ai tuorli la farina e la fecola setacciate insieme, lavorando l'impasto con un cucchiaio di legno con movimenti dal basso verso l'alto e viceversa, il burro fuso, freddo, un cucchiaio di miele e la scorza grattugiata di un'arancia; unite per ultimi gli albumi a neve fermissima. Imburrate e infarinate uno stampo cm 24, versatevi l'impasto preparato e passatelo in forno, a 200°, per 30' circa. Sformatelo su un gratella e lasciatelo raffreddare. Dividetelo poi in tre dischi.

Preparate la crema pasticciera:

Mescolare nel mixer a freddo tutti gli ingredienti, tranne la panna e l'acqua di fiori d'arancio, riporli in un pentolino e mescolare continuamente per evitare grumi, usando una frusta, finché non si addensa la crema. Lasciatela raffreddare e unite, alla fine, la fialetta e la panna montata (in proporzione di un terzo ogni due terzi di crema).
Spezzettate i due tipi di torrone in piccoli pezzi ma grossolanamente, e mescolateli alla crema.

Assemblaggio:

Bagnate il pan di spagna con liquore all'amaretto eventualmente diluito con acqua, secondo il vostro gusto.
Versate metà della crema sul primo disco, lasciando un bordo di mezzo centimetro, poggiatevi sopra il secondo disco, irroratelo, versate nuovamente la crema, procedete col terzo disco, irrorandolo, e terminate con la panna, tenendone da parte un pò per decorare i bordi del dolce.
Guarnite a piacere con cacao in polvere, mandorle a lamelle o amaretti sbriciolati.

E PER NON SPENTOLARE:
grazie per avere avuto la pazienza di aver letto fin qui, in tre passaggi vi ricompenserò.

* Sostituire il pan di spagna con una colomba o pandoro Sorelle Nurzia. tagliate a fette e irrorato di liquore all'amaretto. Pressatelo con un cucchiaio sul fondo di uno stampo a cerniera.
* Sostituire alla crema un preparato per crema istantanea a cui unire la fialetta e la scorza grattuggiata. Vi sconsiglio di fare lo stesso per la panna, che dev'essere invece montata da voi e di ottima qualità.
* Assemblare il tutto!

venerdì 2 aprile 2010

Vi racconto una storia: le colombe della pace

Oggi, contrariamente alle mie abitudini, mi dilungherò per raccontarvi una storia che si svolge tra la mia cucina e la mia casella di posta.
I miei impegni di madre mi hanno ultimamente tenuta abbastanza lontana da alcune faccende che mi stanno a cuore.
Sono in un momento particolare della mia vita, in cui alcune parole come "tempo", "fatica", "responsabilità", "piacere", "spazi personali", e tante altre, assumono colori e significati totalmente nuovi. Essere madre, se si può dire, non è cosa semplice, per me lo è ancora meno. Se pure alla fine di un periodo particolarmente impegnativo, il post-partum, e quindi già ad un punto in cui si intravede l'uscita dal tunnel (non per niente ho ripreso con una certa costanza a dedicarmi alla scrittura), ci sono giorni particolarmente pesanti, in cui l'elenco delle "cose che si devono fare" e "cose che mi piacerebbe fare" è così lungo che mi sembra che la testa scoppi.
In più ci sono un paio di cosine non da poco: mia nonna in pessime condizioni di salute, il primo anniversario della morte di mio padre che si avvicina, alcune scadenze lavorative piuttosto urgenti.
Questi i motivi per cui non ho ancora parlato di questa iniziativa che gli assidui frequentatori del food-web conosceranno ormai benissimo.

Per chi si stesse imbattendo in questo discorso solo adesso, ecco una breve sintesi.
Artemisia ha scelto di sostenere un'azienda abruzzese di prodotti a me ben noti, Sorelle Nurzia, che conosco ormai da svariati anni, nonostante i miei fornelli siano parte opposta dello stivale. Sul blog trovate questa lettera che descrive efficacemente l'intento dell'iniziativa e che fa nascere il blog 99 colombe, che si descrive così:
"A quasi un anno dal terremoto, un gruppo di blogger si interessa di un'azienda storica di L'Aquila, attiva dal 1835, Sorelle Nurzia, in forte difficoltà entro un contesto tutt'ora disastrato. L'intento di 99 Colombe non è di promuovere una vendita una tantum, ma di far conoscere l'azienda e i suoi prodotti, molto apprezzati in una circoscritta area, anche fuori dal suo ambito tradizionale. Nel giro di una settimana ha raccolto una notevolissima, solidale adesione in tutto il mondo del web. 210 blog promuovono l'iniziativa, i sostenitori sono 274, i fans su Facebook 1583 (tendenze in crescita), c'è una moltitudine di ordini a Sorelle Nurzia, Lorella e Claudia sono state riassunte, i media ne parlano (Radio Popolare, Controradio, Confidenze, Redattore Sociale, Il Salvagente, L a Gazzetta del Mezzogiorno). "


Il blog viene aperto ad inviti, ed il tamtam ha un'emozionante risposta nel web. L'iniziativa è unica e io la trovo meravigliosa.
Io sono una delle 99 colombe (numero simbolico delle 99 fontane dell'Aquila), ed ho ricevuto l'onore di essere invitata da Artemisia.
Mi dispiace non esserci entrata con l'energia che avrei avuto quando ancora non ero madre, ma nonostante tutto ho detto il mio timido "sì" (pensavo "ce la farò? avrò tempo? verrà bene? riuscirò a scegliere, decorare, fotografare adeguatamente?").
Non sono solita fare pubblicità, ed è con questa premessa che mi accingo a farla. Non è solo simpatia verso un prodotto che non ho dovuto nemmeno far fatica a conoscere (lo apprezzavo già), non è solo solidarietà verso un popolo per il quale non ho avuto ancora migliore occasione di essere d'aiuto. E' anche l'onore di far giungere la mia voce, in rappresentanza di una terra gastronomicamente e geograficamente parecchio lontana, ma non per questo meno forte ed entusiasta delle altre.
Tra qualche giorno, nella notte tra il 5 e il 6 aprile, pubblicherò una ricetta senza pretese, che faticosamente ho messo su tra le mie tante incombenze quotidiane, ma che ho pensato e realizzato con amore. Spero che questo gesto solidale sia solo l'inizio di una dimostrazione: quando si vuole, e si uniscono le forze, grandi cose possono accadere. E forse si può credere che non tutto è vano, e che questo mondo può essere cambiato. Questo è il mio augurio per molti di voi, nonostante molti saranno già in vacanza e non potranno leggere questo post: un augurio che ci sia presto un futuro di Pace.


Quiche ai porri


quiche ai porri
fonte: ricettario Braun
L'immancabile torta salata per la scampagnata di pasquetta. Come sapete io per le torte salate ho un debole. Questa è particolarmente caratteristica, dai sapori forti. Non adatta agli "indecisi"!

Ingredienti
  • 250g di farina
  • sale
  • 5 cucchiai di acqua fredda
  • 125g di burro morbido
  • 500g di porri
  • 100g di pancetta affumicata a cubetti
  • 150g di gruviera
  • 2 uova
  • 125g di panna da montare
  • pepe di cayenna
  • noce moscata grattugiata
  • 1 cucchiaino di burro
Mischiate farina, sale, acqua e burro e impastate nell'impastatrice finché non si fromerà una palla.
Foderare con questa pasta una tortiera di 26cm di diametro lasciando sui bordi un'altezza di circa 3cm.
Punzecchiate con una forchetta e lasciate riposare.
Pulite i porri e tagliateli col robot da cucina a velocità media.
Tagliate a pezzetti il formaggio, , mescolatelo a uova, latte, panna, sale, pepe e noce moscata.
Rosolate la pancetta finché il grasso non diventa leggermente trasparente, unite poi i porri e rosolate a fuoco lento.
Versate prima porri e pancetta sulla pasta, poi unite il composto col formaggio. Cospargete con fiocchetti di burro e cuocete in forno freddo a 200° (forno statico) o 180° (forno ventilato) per circa 30 minuti, finché l'impasto non diventa dorato in superficie. Servire caldo.

giovedì 1 aprile 2010

Torta di mandorle con pere

Questa è una ricetta che ho utilizzato per riciclare delle pere non troppo mature e dure. In cottura diventano molto dolci, e con le mandorle si abbinano molto bene. La ricetta è tratta dal ricettario Braun, la preparazione indica quindi come utilizzare questo accessorio.

Ingredienti per 12 fette
(circa 310 caloria per fetta)
  • 100g di mandorle
  • 3 uova
  • 150g di burro morbido
  • 100g di zucchero
  • 1/2 limone
  • 1 pizzico di sale
  • 1/2 cucchiaino di zucchero vanigliato
  • 150g di farina
  • 50g di amido di mais
  • 1 cucchiaino di lievito
  • 750g di pere
  • 100g di marmellata a vostra scelta
Tritate le madorle con un robot da cucina a velocità elevata (13).
Impastate, sempre al robot, uova, burro, sale, zucchero vanigliato, scorza di limone grattuggiata, a velocità medio-alta (9) per 5 minuti, fino ad ottenere un composto cremoso.
Mescolate farina, mandorle, lievito e amido, unite poi alla crema a velocità 5.
Versate a cucchiaiate in uno stampo a cerniera diametro 26, precedentemente imburrato, e spianate la superficie.
Sbucciate le pere, tagliate il tirsolo e la teca coi semi, tagliate a metà e disponetele sull'impasto, con la parte tagliata verso l'alto.
Spruzzate con succo di limone e riempite la parte centrale di marmellata.
Cuocete a 180° (160° forno venitlato) per circa un'ora.

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E' per questo che ogni tanto latitiamo...