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mercoledì 26 febbraio 2014

Kebab di tacchino fatto in casa, con salsa allo yogurt: ricetta dietetica

Per gli amanti del kebab proponiamo una versione da fare a casa, che forse non eguaglia la versione allo spiedo, ma accontenterà di certo il vostro gusto!

Kebab di tacchino con salsa allo yogurt

Ha poche calorie questo secondo di carne, e prendo due piccioni con una fava: faccio contenta mia moglie, e mi godo il piatto anche io. Questo è un tipico esempio di come una ricetta leggera possa essere preparata con (buon) gusto e accuratezza. Non ne convenite anche voi?
Provate, e fatemi sapere.

Enjoy, Zenzero.

Kebab di tacchino con salsa allo yogurt

ingredienti

Per due-tre persone:



Per la salsa allo yogurt:

  • 125 ml di yogurt compatto greco
  • tre o quattro cetriolini sottaceto sgocciolati e sciacquati
  • sei foglioline di menta fresca
  • un pizzico di aglio in polvere
  • sale
  • qualche goccia di tabasco


preparazione

Cuocete la coscia di tacchino, o al forno o in pentola a pressione (l'ideale sarebbe al barbecue, ma questa è una ricetta... casalinga).

Disossatela, privatela della pelle, e sfilacciate la sua carne.

In una padella antiaderente molto calda, versate il cumino o il ras el hanout in modo da farne uscire gli olii essenziali e renderli più aromatici.

Versate quindi gli sfilacci di carne, su fuoco vivace, fino a renderla un po' croccante e dorata.

Nel frattempo (ancora meglio se riposa qualche ora) preparate la salsa allo yogurt:
tritate i cetrioli e la menta, mescolando poi tutti gli ingredienti e mettendo in frigo.

Servite la carne con la salsa di accompagnamento e delle verdure fresche, come pomodoro, insalata verde, carote.


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© Melazenzero. Immagini e contenuti sono protetti da copyright. Si prega di non utilizzare le immagini senza previa autorizzazione. Se si vuole ripubblicare questa ricetta o i concetti espressi nella descrizione, si prega di ri-scrivere la ricetta con parole proprie, e porre sempre e comunque un link a questo post per la ricetta.


giovedì 17 ottobre 2013

I burger buns, panini da hamburger, e la ricetta per un cheese-burger perfetto

Oggi vi presentiamo due ricette: a quattro mani e in due tempi.
Io e Zenzero abbiamo preparato gli hamburgers interamente home made (la carne non è macinata in casa), cotto alla griglia, condito con la cura ossessiva che segue una sola regola: semplicità.

Cheeseburger

Panini preparati da Mela, hamburgers cotti e assemblati da Zenzero.
Oggi si parla di cheeseburger: cibo che tutti ormai conosciamo ma di cui, come ogni ricetta famosa, abbiamo dimenticato i dettagli più significativi e importanti. Se vi va di farvi un po' di cultura su questo semplice piatto, leggete la sua storia breve ma affascinante.

Due ricette interamente replicabili: non avete scuse. A casa, o all'aperto, con un kettle o con una normale piastra in ghisa, fate voi. Come scrive Gianfranco Lo Cascio, ci vuole davvero poco a fare un hamburger perfetto.

Burger Buns

Il fatto è che ormai siamo troppo abituati a pagare cifre considerevoli per piatti davvero scadenti: ci danno i gadget, ci stordiscono con le mode, e il nostro gusto si anestetizza fino a non capire che quel che mangiamo davvero non fa per noi né per la nostra salute.

Avete dei bambini? Pensate che colori e bandierine possano contare molto per loro? Spenderete pochi euro per avere un pacco da almeno 100 decorazioni da mettere sul vostro hamburger genuino. E se il piacere è quello di andare fuori, scegliete un altro posto dove mangiare altro. Sarà più sano.

Io e Zenzero siamo sempre stati amanti del buon gusto, e la dieta (con il suo percorso di riscoperta dei sapori più autentici e di consapevolezza alimentare) ha sicuramente contribuito a cambiare le nostre abitudini ai fornelli.

Quando abbiamo pubblicato le foto di questi hanburgers su Facebook, appena pochi giorni fa, molti commenti sono stati "chissà quante calorie". Ci siamo astenuti dal commentare, perché lì non avremmo avuto spazio sufficiente per dimostrare il contrario, ma oggi possiamo raccontarvi che non è proprio vero: ingredienti di prima qualità vi permettono di avere pochi grassi. E' possibile mangiare questo panino pensando al McDonalds, ma questo rimarrà un labile ricordo non appena addenterete. Sì, perché sia il gusto che la genuinità di questo piatto non temeranno rivali. Ve ne accorgerete.

panini da hamburger

Ma ora vi lasciamo alle due ricette: siete pronti a replicarle?

Enjoy the Real Hamburgher,
da Mela & Zenzero!

ingredienti

Per 10 panini soffici da hamburger (Burger Buns)
ricetta di Alessandra Scollo

  • 500 gr di farina 0 (possibilmente macinata a pietra)
  • 120 gr di latte di soia (non sostituibile con latte normale, vedi nota sotto)
  • 130 gr di acqua
  • 16g di lievito naturale secco (lei suggerisce 20 gr di lievito di birra, ma prolungando i tempi se ne possono tranquillamente usare 10gr)
  • 2 tuorlo
  • 50 g di zucchero
  • 8 g di sale
  • 30 g di burro morbido a pezzetti
  • semi di sesamo integrale

per spennellare
  • 1 tuorlo
  • 2 cucchiai di latte
  • 1 pizzico di sale
BurgerBuns Collage

Per i 10 cheeseburger
ricetta di Gianfranco Lo Cascio
  • 1,3 kg -circa- di carne tritata a vostra scelta: manzo, maiale, salsiccia...
  • 10 fette di pancetta
  • 10 fette sottilissime di formaggio a pasta cotta (noi provolone piccante, ma anche emmenthal, toma, scamorza, provola, cheddar, etc.)
  • 10 foglie di lattuga
  • pomodori rossi e sodi
  • salsa worchester
  • maionese (noi allo yogurt per nostro gusto, ma anche salsa barbecue se vi piace, o ketchup)
  • consigliato: anelli di cipolla caramellata
 
preparazione

Preparate i panini soffici.
La consistenza e la forma di questi panini sono particolarmente indicate per "il morso perfetto": per addentare bene un hamburger, infatti, devono essere soffici e tondi, permettervi di tenerlo in mano con facilità e non scomporsi in vari strati.

(Io li ho preparati il giorno prima, si mantengono soffici per almeno due giorni, possono essere surgelati dopo il raffreddamento e scongelati a temperatura ambiente).

Mettete nella ciotola dell'impastatrice (o anche in una ciotola bassa e larga se impastate a mano) tutti gli ingredienti tranne il burro. Io in quest'ordine: farina setacciata, lievito, latte di soia e acqua; subito dopo zucchero e tuorli in sequenza e per ultimo il sale a pioggia. Azionate l'impastatrice, con il gancio K, a bassa velocità fino ad ottenere un composto omogeneo.

Nota sul latte di soia: procuratevelo. Sostituendolo con latte normale il risultato sarà buono ma non sarà lo stesso, poiché il latte di soia è un emulsionante naturale che dona ai lievitati una consistenza ed una fragranza particolare. In questo caso agisce sulla sofficità, sull'alveolatura e sul colore della crosta.

Aumentate gradualmente fino alla velocità 1, e cominciate ad aggiungere il burro a piccolissimi pezzi. Non aggiungetene fino a che il pezzetto precedente non è stato assorbito.

Impastate fino a che l’impasto si sarà staccato dalle pareti della ciotola.
Formate una palla e mettete in un contenitore stretto e lungo, coperto con pellicola trasparente, in luogo tiepido fino al raddoppio dell’impasto.

Quando l’impasto avrà raddoppiato, ricavate pezzetti di pasta da circa 90g (io ho pesato tutto l'impasto e l'ho diviso in dieci parti).

Dovrete ora creare delle palline: ogni pezzetto verrà arrotolato sui vostri pollici, dall'alto verso il basso, come mostrato nella foto qui sotto, o come indicato in fondo a questo post.

stringere coi pollici

Arrotondatele appena e disponetele su una leccarda con carta forno. Coprite con un pellicola e mettete nel forno con luce accesa fino al raddoppio. Saranno pronti quando imprimendo una fossetta in un punto nascosto, l'impasto tornerà indietro lentamente.

Quando i panini saranno cresciuti e pronti, tirateli fuori dal forno e accendetelo a 170-180°.

Nel frattempo togliete la pellicola e spennellate i panini con il composto di tuorlo e latte, ricoprite con i semi di sesamo, quindi infornate fino a completa doratura (15-20 minuti circa), controllando che siano dorati e non pesanti quando li prendete i mano.

Sfornate e appoggiate su una grata a raffreddare completamente.

Cheeseburger

Preparate i medaglioni di carne.

Procuratevi della carne tritata, nelle proporzioni che più vi piacciono, o se preferite acquistate il tocco intero e tritatelo al tritacarne o con un robot da cucina.

Mescolate almeno due tipi di carne, ad esempio tritato di vitello di prima scelta e tritato di maiale o salsiccia. Condite la carne secondo il vostro gusto, usando aromi, un po' di sale, qualche goccia di worcester. Consigliati i semi di finocchio.

Date alla carne la forma tipica degli hamburger. Siccome in cottura tenderanno a gonfiare, con un cucchiaino schiacciate una fossetta al centro.

Piastrateli secondo il metodo da voi preferito (sul grill a carbone su una piastra, etc) rigirandoli spesso in modo da avere entrambe le superfici perfettamente dorate e "cauterizzate".

Piastrate anche le fette di pancetta fino a renderle dorate e croccanti. 

Un attimo prima di farcire il panino disponete su ogni hamburger la fetta di formaggio in modo che il calore la sciolga appena, velando l'hamburgher come un vestito.


Assemblate il vostro hamburger.

Tagliate il panino a metà e piastrate appena entrambe le parti poggiandole dal lato interno.

Disponete gli ingredienti in quest'ordine:
  • sulla parte inferiore una fetta di lattuga, 
  • un cucchiaino di maionese o di salsa a vostra scelta, 
  • la carne con sopra il formaggio, 
  • il pomodoro appena salato, 
  • la fetta di pancetta croccante, 
  • la parte superiore del panino.

Buon appetito!


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mercoledì 28 agosto 2013

Cosce di pollo grigliate, bruschette e salsa Dip ai peperoni

Saporiti tocchi di pollo accompagnati da pane tostato sulla griglia da intingere in una gustosa salsetta al peperone dal retrogusto affumicato.

Pollo al barbecue con salsa Dip ai peperoni

"Semplice come arrostire un pollo". Non avete mai sentito questo modo di dire? Infatti arrostire un pollo non è affatto semplice. Ho passato anni a carbonizzare succulenti volatili, ad ingegnarmi per inventare fantasiosi metodi di cottura per evitare che ciò avvenisse, con risultati tuttavia sempre abbastanza lontani da quello che si può definire "un buon pollo arrosto".

Pollo al barbecue con salsa Dip ai peperoni

Finché non ho appreso che il pollo, intero o a pezzi con le ossa (tipo le cosce di questa ricetta) non va cucinato su fuoco diretto. Ma adesso che ho imparato cosa fare, vi assicuro che per me la fatidica richiesta "stasera fai il pollo?" mi procura immediato sollievo, e in questo post proverò a dimostrarvi che nulla è semplice come "arrostire un pollo".

Parola di Zenzero.

ingredienti

per quattro persone:
  • quattro cosce di pollo (coscia e sovracoscia) 
  • rosmarino fresco 
  • olio evo 
  • sale e pepe 
per la salsa dip (ricetta di Gianfranco Lo Cascio)
  • quattro pomodori 
  • due peperoni 
  • un cipollotto 
  • una punta di cucchiaino di aglio tritato 
  • prezzemolo 
  • un pizzico di paprika in polvere 
  • qualche goccia di tabasco 
  • olio evo 
  • sale e pepe

preparazione

La preparazione della carne, innanzitutto. 
Separate la coscia dalla sovracoscia, se non lo ha già fatto il vostro macellaio di fiducia, e asciugate con cura la carne. Poi staccate la pelle dalla carne passando un dito tra le due parti, ma non separatela completamente. Spennellate la pelle con un velo di olio evo, ed infine condite con sale, pepe e rosmarino fresco (o con quello che la fantasia o il vostro orticello personale vi suggerisce).

Preparate il kettle disponendo le braci al centro del dispositivo e lasciando libero un anello esterno, stabilizzate la temperatura sui 180°, disponete il pollo in cottura indiretta lungo il perimetro del barbecue e chiudete il coperchio. Quando la parte più interna della coscia avrà raggiunto i 70° (utilissimo un bel termometro a sonda, ce ne sono di molto economici e funzionali) spostate i pezzi di pollo direttamente sopra le braci dal lato della pelle per farla rosolare ben benino. Basteranno pochi minuti, e potrete tirar via dal fuoco il pollo riponendolo in un vassoio. Cinque minuti di riposo (la carne all'interno continuerà a cuocere) e poi tutti a tavola!

La salsa dip al peperone è ancora più semplice da preparare, ma va fatta in anticipo perché ha bisogno di maturare almeno un paio d'ore in frigorifero, e va servita fredda. 

Mettete a cuocere direttamente sopra i carboni ardenti il peperone e i pomodori e chiudete il coperchio. 

Nel frattempo tritate finemente il cipollotto, l'aglio e il prezzemolo, e quando le verdure sono cotte (10-15 minuti al massimo) tiratele fuori dal fuoco, eliminate la parte carbonizzata, tagliatele rusticamente ed unitele al trito di cipollotto aggiungendo abbondante olio evo, un pizzico di paprika e qualche goccia di tabasco. 

Regolate di sale e pepe e riponete il tutto in frigo in una ciotola coperta con la pellicola per alimenti per non meno di due ore. 

Pane tostato, grissini, crackers, qualsiasi farinaceo croccante (meglio se caldo) andrà bene da intingere in questa salsetta saporitissima, da servire rigorosamente fredda, ottima da alternare ai bocconi di pollo per dare varietà al vostro pranzo.

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mercoledì 21 agosto 2013

Club sandwich grigliato: sandwich di pollo, ricetta al barbecue

Un sandwich tostato, a più strati, preparato con petto di pollo alla griglia e pancetta croccante, colorato con lattuga e pomodoro.

Club sandwich grigliato al barbecue

Oggi vi parlo di gusto, semplicità: una grigliata "all'italiana" al servizio di un piatto che non mancherà di procurare soddisfazioni.

sandwich di pollo grigliato al barbecue

A volte si pensa che certe cotture alla griglia siano superflue, dal momento che lo stesso risultato si può ottenere in molti modi. Ho cominciato a raccontarvi della mia passione per il barbecue (qui e qui). Le passioni, si sa, a volte sono estreme, e all'occhio disincantato di chi non le condivide e le guarda dall'esterno appaiono un pò bizzarre.

Prendete il pane, ad esempio: potete tostarlo con un'infinità di fonti di calore, e ottenere la superficie croccante poggiandolo su una griglia alimentata a carbone potrebbe sembrare un'inutile spreco di tempo e di risorse, non è così?

Ma vi assicuro (e, beninteso, non si tratta solamente della mia opinione ma di chimica della cottura) che non esiste niente che dia al cibo quel sentore che è tipico dei cibi grigliati a carbone, e l'aroma non sarà lo stesso se lo metterete sulla griglia, su una padella rovente o su un tostapane.

Sandwich di pollo al barbecue

Il segreto della cucina è la pazienza unita alla perseveranza: forse ci vorrà più tempo, ma saper attendere è l'ingrediente segreto dei gusti più ricercati. Con la pazienza si ottiene molto.

E quando persino la suocera ammette che hai preparato un'ottima cena… Beh, ho detto tutto!

Riguardo all'uso del barbecue... provate, e fatemi sapere se avete riscontrato differenze.
Enjoy,
Zenzero.
ingredienti

Per 4 persone:
  • 12 fette di pane in cassetta o pancarrè 
  • quattro petti di pollo ben battuti
  • 100 gr di pancetta affettata
  • 8 foglie di lattuga romana
  • quattro pomodori
  • maionese
  • qualche goccia di tabasco
  • un pò di burro
per la marinata
  • olio evo
  • succo di limone
  • rosmarino fresco

preparazione

Mettete i petti di pollo a marinare in frigo per almeno quattro ore in olio, limone e rosmarino fresco.

Lavate e asciugate qualche foglia di lattuga e il pomodoro tagliato a fette sottili.  Miscelate la maionese (circa due cucchiaini per sandwich) con poche gocce di salsa tabasco.

Preparate il kettle per una grigliata diretta a fuoco vivace; nel frattempo tirate fuori dal frigo i petti di pollo e scolateli ben bene dalla marinata. Appena le braci sono pronte, cuocete nell'ordine: i petti di pollo, le fette di pane preventivamente "trattate" con un velo di burro da entrambi i lati, ed in ultimo le fette di pancetta fino a farle diventare croccanti.

Ed ora la parte divertente: montare il club sandwich. Tre strati di pane tostato intervallati da una foglia di lattuga, uno strato di pomodoro a fette, un cucchiaino di maionese, il petto di pollo e la pancetta croccante.

Mordete il vostro "grattacielo", se ce la fate :-)


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lunedì 29 luglio 2013

Costine di maiale (ribs) "Kansas City Style": ricetta al barbecue

Un tocco di maiale tenero e succoso, in crosta di spezie e glassato in salsa agrodolce. Una ricetta molto tecnica e laboriosa ma che appassionerà gli amanti del Barbecue.

Costine di maiale Kansas City Style

Zenzero ha la passione per il barbecue. Che originale! Siamo in estate, e il 99% degli italiani (stima approssimativa al ribasso) griglia alimenti di vario genere sul fuoco dichiarandosi appassionato e competente. Ma non è davvero così.

Mi tocca precisare: a Zenzero piace IL Barbecue. E nemmeno lui sapeva che cucinare al barbecue non significa piazzare la carne sui carboni ardenti e ritirarla quando ha acquisito un bel color catrame scuro ed omogeneo. Solo da poco ha appreso che cucinare al Barbecue significa "grigliare a 110°, col calore somministrato per convezione, e affumicando la carne con fumo di legna aromatica, per lungo tempo". Gli americani, maestri del Barbecue, lo chiamano Low&Slow.

Costine di maiale Kansas City Style

Ecco, a Zenzero piace il Low&Slow. Così tanto che, essendo sprovvisto dell'attrezzatura con cui realizzare questo tipo di cottura, si è fatto regalare dalla sottoscritta un bel kettle a carbone (vedi qui). Ve lo mostro:

Costine di maiale Kansas City Style

A Zenzero piace così tanto il Barbecue che è disposto a stare un pomeriggio intero davanti al kettle per cucinare (non ditegli, però, che se fosse un po' più padrone delle tecniche di cottura, potrebbe anche dedicarsi ad altro mentre la carne lentamente cuoce!).

Ma Zenzero si è talmente appassionato di Low&Slow che è disposto a torturare per giorni e giorni il macellaio dell'isoletta, pur di ottenere il pezzo di carne esattamente come gli serve per la sua ricetta (ma non è così, ogni volta che ci si appassiona davvero a qualcosa?). E quando finalmente torna a casa vittorioso, con dentro la borsa della spesa il suo prezioso trofeo, che ci fa?

Mettetevi comodi: Zenzero vi racconterà un storia lunga, ma dal finale davvero gratificante per il palato!
 
ingredienti

Per 3 persone
(ricette di Gianfranco Lo Cascio)
  • un' ala di costine di maiale da circa 1,5 kg (vedi foto, più in basso)
  • aceto di mele
  • senape di Digione

per il RUB* (dosi per due ali di costine)
  • 120 g paprika dolce
  • 50 g sale
  • 20 g aglio in polvere
  • 15 g cipolla in polvere
  • 5 g pepe bianco
  • 5 g pepe nero
  • 5 g origano
  • 6 g semi di finocchio
  • 20 g zucchero grezzo di canna

per la salsa barbecue (dosi per 8 tranci di costine)
  • 250 g ketchup
  • 95 g miele millefiori
  • 25 g senape di digione
  • 6 g salsa Tabasco
  • 30 g salsa worchester
  • 20 g paprika dolce
  • 100 g succo di limone
  • 40 g aceto di mele
  • 20 g zucchero di canna grezzo
  • 1 cucchiaino di aglio in polvere
  • 1 cucchiaino di cipolla in polvere
  • 1 cucchiaino di semi di sedano
  • 1 cucchiaino di pepe nero
  • sale q.b.

per affumicare
  • 400g di tocchetti (chips) di noce americano (hickory)
 
preparazione

Primo step.
La carne non va messa in cottura così com'è: ci sono alcuni accorgimenti a cui sottoporre il tocco di maiale acquistato, che possono essere fatti anche molto tempo prima della cottura (io lo faccio non appena acquisto la carne, e comunque preferibilmente il giorno prima di cuocerla).

Bisogna innanzitutto rimuovere la membrana che ricopre le ossa delle costine: questa operazione si fa inserendo uno coltellino liscio tra un osso e l'altro, proprio sotto la membrana (è ben visibile e facilmente individuabile), fino a sollevarne dalla carne quanto basta per poterla afferrare saldamente con la mano e tirarla via, con forza ma senza strapparla. Diversamente rimuovere i residui risulterà molto più arduo.
Questa operazione è importantissima perché la membrana non è permeabile al fumo, e non dimenticatevi che quel che noi vogliamo è AFFUMICARE.
Dalla carne vanno inoltre eliminati totalmente gli eccessi di grasso superficiale, fino a portare alla luce la parte magra del taglio di carne.

Costine di maiale Kansas City Style

Ci sono altre due cose che è possibile fare il giorno prima della cottura: preparare il RUB e la salsa barbecue.

*Il RUB è una miscela di spezie che si strofina sulla carne (to rub = strofinare) e ha la funzione di insaporirla e di creare in cottura una gustosa crosticina, che gli americani chiamano "bark". La preparazione del rub per questa ricetta è semplice: è sufficiente ridurre in polvere tutti gli ingredienti e miscelarli insieme sciogliendo con le mani eventuali grumi. Il rub si conserva in un contenitore ermetico, anche per diversi mesi.
Altrettanto semplice la preparazione della SALSA BARBECUE. E' sufficiente mescolare tutti gli ingredienti in un pentolino, portare a bollore e lasciare ridurre a fuoco lento per 15 minuti, rimescolando di tanto in tanto. La salsa così ottenuta si conserva in un contenitore di vetro ermetico precedentemente sterilizzato tramite bollitura.

Il giorno della cottura, preparare il barbecue come segue.
Dividere il braciere del kettle in due zone: 1/3 lo utilizzerete per il combustibile, nel caso specifico bricchetti di carbone compresso, e 2/3 li lascerete liberi. Accendete, con l'ausilio di un cesto accenditore, una dozzina di bricchetti e metteteli nella zona del braciere adibita al combustibile, utilizzando lo schema del "metodo minion".

Costine di maiale Kansas City Style

Mentre il kettle si stabilizza sulla temperatura di 110°, stendete con un pennello uno strato di senape su un lato delle costine di maiale.

Costine di maiale Kansas City Style

Poi spargete generosamente e uniformemente il rub su tutta la superficie. Girate la carne e ripetete l'operazione dall'altro lato.

Costine di maiale Kansas City Style

A questo punto le costine sono pronte per essere messe in cottura nel barbecue.

Una volta portato il kettle alla temperatura di 110° al livello della griglia, mettete una manciata di tocchetti di noce americano sulle braci; non appena cominciano ad emettere fumo piazzate la carne sulla griglia di cottura.
La carne va posta fuori dal fuoco, in corrispondenza della zona libera del braciere, e sotto posizionerete una teglia di alluminio vuota per raccogliere eventuali liquidi che colano.

Le fasi di cottura sono tre: l'affumicatura, la cottura e la finitura.

L'affumicatura va protratta per tre ore, alimentando il braciere con i pezzetti di legna bagnata quando il barbecue smette di emettere fumo.

Terminata la fase di affumicatura, si continua a cuocere (indicativamente per due ore), spruzzando sulle costine l'aceto di mele ogni ora su entrambi i lati.

Il tempo di cottura è relativo, dipende da una molteplicità tale di fattori che è impossibile dirlo con esattezza. Un metodo pratico ed efficace per sapere se la carne è cotta è il cosiddetto "bend test": si prendono le costine da entrambe i lati e si esercita una torsione. Se la carne tende a fessurarsi, allora è pronta. Altro fattore indicativo della cottura è il fatto che la carne si ritira, lasciando scoperto qualche centimetro di ossa.

A questo punto si passa alla terza e ultima fase, quella di finitura: si cosparge l'ala di costine con la salsa barbecue e si finisce la cottura a 190° per il tempo che serve alla salsa di caramellarsi in superficie.

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giovedì 25 luglio 2013

Trancio di salmone con salsa maionese ai capperi e lime: ricetta al barbecue

Gustoso salmone grigliato al barbecue con un sentore di fumo al ciliegio, accompagnato da una sorprendente maionese ai capperi e lime. Inauguriamo oggi una nuova sezione di Melazenzero dedicata al barbecue, e curata da Zenzero in persona!

Salmone al barbecue con maionese ai capperi e lime

O' sole. O' mare. O' grill!

E' Luglio. Io, Zenzero, non riesco ad immaginare niente di meglio che una bella grigliata all'italiana, sul far della sera, magari ammirando il tramonto su un'isola…

Com'è quello slogan famoso? "Se puoi immaginarlo, allora puoi farlo." Vero è!
Certo, sono un tipo fortunato: ho già a disposizione tutto lo scenario (il mare, l'isola, la vista sul tramonto), ma… che posso farci? Sarebbe delittuoso non approfittarne.
E siccome nulla per me è più triste di un pesce che ha dato la vita per finire cotto nel chiuso di un fornello di città, decido di concedermi la felicità con un piatto semplice, ma che necessita di un fattore imprescindibile: un bel barbecue a carbone. E quando scrivo "necessita", significa: non provate nemmeno a pensare di cucinarlo in altro modo che su una griglia!

Per questa preparazione utilizzo un barbecue a carbone del tipo "kettle". Di che si tratta? Semplicissimo: un braciere sferico diviso orizzontalmente. I due terzi inferiori sono il braciere vero e proprio, con le valvole per l'ingresso dell'aria, la griglia su cui si dispone il carbone e, poco sopra, la griglia per gli alimenti. La parte superiore, il restante terzo della sfera, è il coperchio con il termometro e la valvola per la regolazione del flusso d'aria.

Costine di maiale Kansas City Style

Pochissime le cose da fare.
Il piatto è impreziosito da un salsa sorprendente, una maionese light (con yogurt) arricchita dai capperi della nostra isoletta, e profumata con succo di lime.

Non serve altro, godimento garantito. Ma se proprio volete l'Eden allora procuratevi una bottiglia del vostro vino bianco preferito appena tolta dal frigorifero.
Mela ancora mi ringrazia…

Ah, dimenticavo: enjoy the sunset!

 
ingredienti

Per 3 persone
(ricetta dello chef Gianfranco Lo Cascio)

  • 1 trancio di salmone a testa
  • olio EVO

Per la maionese ai capperi:
  • 8 cucchiaini colmi di maionese
  • 2 cucchiaini di capperi sotto sale
  • il succo di mezzo lime di medie dimensioni
Per affumicare
  • 50 g di tocchetti (chips) di ciliegio
preparazione

Accendete il carbone con l'ausilio di un cesto accenditore, e quando si è formato un leggero strato di cenere bianca versatelo nel braciere. Piazzate la griglia sopra il braciere,  chiudete il coperchio e attendete una decina di minuti, per stabilizzare il calore e portare la griglia a temperatura.

Nel frattempo asciugate meticolosamente il trancio di salmone per eliminare ogni minimo residuo di acqua, e spennellatelo con un velo di olio extravergine di oliva.

Salmone al barbecue con maionese ai capperi e lime


Appena il barbecue è pronto gettate sulle braci ardenti una manciata di pezzetti di ciliegio, lasciati precedentemente in ammollo per almeno un'ora.

Salmone al barbecue con maionese ai capperi e lime

Non appena cominciano a sprigionare il fumo aromatico, mettete i tranci in cottura sulla griglia, proprio sopra le braci a fuoco medio-alto, e chiudete il coperchio.
Quattro minuti per lato (se utilizzate la parte della coda cuocete prima dalla parte della pelle), e il piatto è pronto.

Per la maionese.
Una parte di capperi (sciacquati per eliminare l'eccesso di sale) ogni quattro di maionese, e una spruzzata di succo di lime, il tutto preparato sul momento.

Salmone al barbecue con maionese ai capperi e lime

Servire i tranci di salmone con la maionese a parte.



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sabato 9 febbraio 2013

Pollo marinato al latticello, cotto in cartafata: #angoliocurve della gestione domestica

Ancora un altro piatto della mia dieta, questo pollo al latticello: prima marinato poi cotto al forno, di modo che mantenga tutto il sapore della marinata alle spezie, con la croccantezza che gli regala la cartafata.
In più, quattro chiacchiere (ironiche) sulla gestione di Casa-Melazenzero...

Pollo al latticello, cotto in cartafata

Questo post è offerto da LG Hom-bot Square e da FattoreMamma.

Come simpaticamente ho scritto in questi giorni, in una mail privata, e come voi invece sapete già da tempo, qualcosa che somiglia alla troupe di Hitler al gran completo ha preso in carico le sorti della mia salute. Sono simil-simpatici, affabili, non mi prendono a bastonate, ma il loro rigore non differisce molto da quello dei sopracitati.

Guardare dritto all'obiettivo, e basta.
"Ma…" NO! Tira dritto.
"E se…" NO! Tira dritto e ce la farai.

Non è proprio così, eh. Mi piace scherzarci su perché fisicamente e psicologicamente è davvero impegnativo, e sdrammatizzare aiuta il buonumore (che talvolta rischia di flettersi verso il basso) e anche ad andare avanti. Ho dalla mia una motivazione irriducibile, perché a muovermi sono convinzioni profonde sul mio benessere, sulla mia salute… e anche un pizzico sulla mia vanità.

Pollo al latticello, cotto in cartafata

E quindi, recentemente mi è capitato di sentirmi dire che le pulizie domestiche sono un simpatico diversivo all'attività fisica che mi permetterebbero di bruciare un bel po' di calorie.
Ora, caro DottorD (dove D sta per Dieta), ma tu hai idea di quanto ci ho messo a rassegnarmi alla possibilità di delegare ad un collaboratore domestico il disbrigo di alcune faccende??? Roba che nemmeno vent'anni di psicoterapia.

Io e Zenzero siamo una coppia moderna: coetanei, collaborativi, abituati al lavoro dentro e fuori casa. Sulla carta abbiamo tutti i presupposti per essere una coppia che si organizza perfettamente su ogni aspetto della gestione familiare. Se non fosse che, come tutti, non riusciamo a  fare tutto: e spesso le incombenze ci sovrastano, avendo la meglio sulla nostra serenità.

Per un pò (giovani e volitivi sposini) abbiamo provato a stare a galla, a fare planning organizzativi, a dividere i compiti tra di noi e all'interno delle nostre settimane, ma gli arretrati restavano sempre troppi. Quando è nata Brioscina è stato il "colpo di grazia": ci siamo "arresi" ed abbiamo assunto una persona che adesso, una volta a settimana, lavora per noi.

Ma non è stato sempre così. Ho dovuto abituarmi progressivamente all'inebriante piacere di uscire di casa la mattina e tornare la sera con la casa pulita ed in ordine (una volta a settimana, perché negli altri giorni la famiglia collabora unita e solidale a riempire ANGOLI E CURVE della casa di ogni genere di disordine e sporcizia). Prendermela come abitudine fissa, da subito, mi sarebbe costato la vita.

E così ancora ora, di tanto in tanto, su Facebook spuntano i commenti sulla mia grande capacità di tolleranza verso la persona che mette le sue mani tra le mie cose rendendole pulite (più o meno) e in ordine (più meno che più), rendendomi bipolare (amo ed odio che qualcuno pulisca la casa al posto mio) ma soddisfatta.

Ogni venerdì è una sofferenza, che serpeggia sin dal mattino, ma che alla fine mi premia con molto stress in meno. Sì, perché quando tutto questo era gestito da me soltanto, le cose erano fatte MOLTO meglio, tutto era più pulito ed ordinato (eh!), niente sfuggiva al mio patologico delirio di onnipotenza, ma io ero una pezza (esatto, volevo dire pezza non pazza!). Quindi mi tengo la mia pre-agitazione come dazio necessario a crescere come persona.

Pollo al latticello, cotto in cartafata

Sono cresciuta con ben diversi modelli di riferimento sulle pulizie in casa: nella mia famiglia la donna era "l'angelo del focolare", e quindi si beccava scettro e fatiche di ogni sorta.
Ai tempi mica lo avevano inventato il robottino-pulisci-tutto: il massimo che mi ricordo (ma a dire il vero ero molto piccola ancora!) era "Telemaco, il tuo amico del futuro, lui si muove teleparla, teleinsegna e sta sempre insieme a te!" (con jingle di sottofondo).

Ora, la dieta mi fa affluire pochi zuccheri al cervello, lo sapete: quindi esagererò ad asserire che forse è anche grazie a quel Telemaco se oggi possiamo sperare di avere nelle nostre case un robottino che pulisce al posto nostro.

Ed io cosa faccio, mentre la casa si auto-gestisce? Lavoro. Cucino. Cammino e faccio sport per la mia dieta. Sembra un film vero? Uno spot anni sessanta. No, non sono la protagonista soddisfatta con una casa sempre in ordine. Al contrario: la casa è in ordine solo un pomeriggio a settimana, al massimo fino all'indomani. Insomma, siamo una famiglia normale :-D

Pollo al latticello, cotto in cartafata  

Ma c'è una cosa che è importante, almeno per una come me: imparare a delegare. Io che non so delegare nemmeno alla lavastoviglie il compito di lavare i piatti (perché io li lavo meglio, ovviamente!) lavoro costantemente da anni sull'obiettivo di stare al passo con un concreto senso di realtà e rinunciare ad essere il centro dell'ordine domestico.

Primo, perché è normale che io non possa esserlo.
Secondo, perché ne giova la mia salute fisica e mentale.
Terzo, perché stare concentrata sulla perfezione non è mai stato un bene, mi ha anzi distolto dal fare altro, di più bello, di più costruttivo, di più rilassante, di più vivo.

E ora, lo faccio? Ci provo.
E con lo spirito di sana delega, questo pollo l'ho fatto cucinare al marito (che non solo ama il pollo, ma ama anche stare ai fornelli, ed il pollo gli riesce divinamente, comunque lo cucini!).

ingredienti
  • 5 sovracosce di pollo medio piccole
  • 200ml di latticello
  • sale grosso
  • pepe in grani
  • senape in polvere
  • tandori masala
preparazione

Mettete in pollo in un recipiente in pirex in grado di contenerlo insieme alla marinata (meglio se ha un coperchio), e cospargetelo con le spezie a vostro gusto.

Versatevi sopra il latticello, e mescolate bene con le mani in modo da amalgamare il tutto.

Lasciate a marinare un tempo variabile da 4 a 24 ore, secondo il gusto o le necessità.

Trascorso il tempo, buttate la marinata (che contiene tutta la carica batterica della carne cruda), scolate bene in pollo e ponetelo in cartafata (cosparsa con un pò di farina come indicato sulla confezione). Sigillate e cuocete a 200° per 30-40 minuti circa.

lunedì 30 aprile 2012

Timballo di anelletti con ragù rapido: ricetta facile senza soffritto

timballo di anelletti in 20 minuti

La ricetta di questo timballo di anelletti rapido l'abbiamo vista, io e Zenzero, in tv qualche sera fa: gambero rosso channel ha recentemente dedicato un minuscolo spazio (che spesso sparisce dal palinsesto per giorni) ad una trasmissione che si chiama Una cuoca a casa mia. Lei è bella, affascinante, brava, siciliana, e molto preparata. Forse, proprio a volerle fare una critica, è un pò alle prime armi con la scioltezza televisiva, ma proprio in questa puntata sugli anelletti al forno ha dato il meglio.

Non riusciamo a seguirla sempre, ma Zenzero ha preso carta e penna e ha annotato la ricetta.
Lei promette di riuscirci in venti minuti, con una preparazione del ragù davvero particolare, e noi, in particolare lui (io facevo da assistente), abbiamo provato a riprodurla.
Ma mentre Alessia li ha realizzati in simpatici pirottini monoporzione (quelli da muffin, per intenderci), noi abbiamo fatto "la teglia", che è più pratica quando sei in ritardo e "il cucciolo pigola di fame".

Cosa segnaliamo, rispetto a questi tempi: non è inclusa la cottura in forno. E' vero che con questo tipo di "organizzazione" (perché quel che mi ha colpito è la sequenza di azioni che ha seguito in mariera molto precisa) preparare gli anelletti siciliani è parecchio facile, ma bisogna anche considerare che noi a casa siamo un pò più lenti degli chef-tv, non abbiamo chi ci prepara gli ingredienti, dobbiamo ripulire gli utensili, e roba simile.

anelletti in 20 minuti

Cosa ci è piaciuto: la preparazione del ragù, in particolare per il fatto che non richiede l'uso di pomodoro fresco o passata.
Col concentrato di pomodoro (idea geniale, che io ho sempre aggiunto, e non sostituito) si ottiene un gusto intenso, profumato, e asciutto. Perfetto per un timballo, e fa risparmiare anche parecchio tempo, dal momento che non si devono attendere i tempi di restringimento della salsa.

Questo piatto è davvero comune dalle nostre parti: a Palermo, specie per le scampagnate, in barba alle temperature tutti portano in giro le loro teglie di "pasta col forno" (simpaticamente definita così), da dividere copiosamente tra i partecipanti alla gita.
Io resto affezionata alla ricetta classica, quella col ragù che cuoce a lungo e il pomodoro fresco che si restringe lentamente, ma questa mi è piaciuta davvero, soprattutto perché eravamo appena rincasati, e, come spesso capita, la piccola Brioscina di punto in bianco, e puntualmente all'ultimo minuto, ti chiede una robina da poco: "Mamma, oggi voglio il ragù". Gioia di mamma.


ingredienti
per 8-10 timballini:
  • 250 g di pasta formato anelletti siciliani
  • 200g di carne tritata a vostra scelta (manzo, maiale)
  • 2 cucchiai di concentrato di pomodoro 
  • mezza cipolla, mezza carota, un pò di sedano 
  • salsa bechamel, 250g 
  • 100 g di pangrattato 
  • provola dolce, 200g
  • olio extravergine d’oliva 
  • origano fresco 
  • sale, pepe
preparazione

Mettete la pentola per la pasta sul fuoco.
Contemporaneamente mettete una grande padella dai bordi alti, antiaderente, a scaldare su fiamma viva.

Quando la padella è calda, versatevi la carne tritata senza altra aggiunta: il grasso colerà rapidamente e farà caramellare la carne.

Nel frattempo preparate un trito di cipolla, sedano e carota, finissimo.

Calate gli anelletti e salate l'acqua.

Una volta caramellata la carne, unite il trito insieme al concentrato di pomodoro ed un pò di acqua calda dalla pentola della pasta.
Salate.

Preparate la bechamel: sciogliete il burro e la farina a fuoco medio, quindi versate il latte a filo mescolando continuamente con una frusta elettrica o a mano.
Salate e aggiungete pepe e formaggio grattuggiato.

Scolate gli anelletti, conditeli con il ragù e qualche cucchiaio di bechamel, quindi versateli nello stampo imburrato e cosparso di pangrattato.
Se usate i pirittini, riempite a metà, unite un dadino di formaggio e completate con altri anelletti.
Se usate un unico stampo, fate due strati con pezzetti di formaggio al centro.

Cospargete la superficie di pangrattato e olio a filo, quindi infornate a 200° per 15 minuti circa.
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E' per questo che ogni tanto latitiamo...