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domenica 21 luglio 2024

Polpette di spinaci e patate

Le polpette di spianci e patate sono una cena o un contorno, ma noi le abbiamo riscoperte per gli aperitivi estivi. Sono facili da cucinare, si preparano in anticipo e sono finger food.
Possono essere personalizzate con altri ingredienti, come dadini di pancetta o di formaggio, ma noi le abbiamo lasciate semplici, in versione vegetariana. Hanno spopolato ogni volta!

ingredienti

  • Patate, 400gr
  • Spinaci a vapore, 250gr
  • Parmigiano grattugiato, 100gr
  • 1 uovo medio
  • sale
  • noce moscata grattugiata
  • pangrattato per la panatura
  • un filo d'olio

Per la versione di "emergenza": sostituire le patate con 75gr (1 busta) di purè in fiocchi, preparato con 250gr di latte e sale). Si deve ottenere una consistenza soda e un po' appiccicosa che consenta di fare le polpette.

preparazione

Lessare e fare raffreddare le patate.
Sbucciarle e ridurle in purè.
Unire il latte, in piccole dosi, mescolando.

Cuocere gli spinaci, strizzarli, tritarli al coltello.

Sbattere leggermente l'uovo.

Unire al purè di patate gli spinaci, l'uovo, il parmigiano, la noce moscata. Regolare di sale.

Formare delle piccole crocchette con l'aiuto di due cucchiai, quindi passare in una ciotola riempita col pangrattato e panare da entrabi i lati.

Disporre su una teglia da forno e cuocere a 180° per 10-15 minuti fino a doratura.
Ovviamente è possibile friggerle.

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© Melazenzero. Immagini e contenuti sono protetti da copyright. Si prega di non utilizzare le immagini senza previa autorizzazione. Se si vuole ripubblicare questa ricetta o i concetti espressi nella descrizione, si prega di ri-scrivere la ricetta con parole proprie, e porre sempre e comunque un link a questo post per la ricetta.

mercoledì 22 febbraio 2017

Ravanello selvatico (raphanus raphanistrum): una verdura "a tutto pasto"

Il ravanello selvatico (raphanus raphanistrum, sub. Landra) è una pianta selvatica che appartiene alla famiglia delle brassicacee.
Gli isocinati, contenuti in questa ed in altre specie, sono oggetto di studio dei ricercatori come potenziali agenti di protezione contro il cancro, in quanto inibiscono gli effetti cancerogeni di molte sostanze.

raphanus raphanistrum
Il mio ravanello, raccolto davanti casa: non è semplicemente stupendo?!?


L'altezza della pianta è di 20–80 cm., ma nel mio appezzamento di terreno raggiunge e supera il metro di altezza. La radice è di tipo a fittone, molto profonda e resistente. Il fusto può diventare legnoso, pur essendo una pianta annuale.

Da wikipedia:
Le foglie sono peloso-ispide. La forma delle foglie è pennato-lirate con 5 o più segmenti e sono picciolate. Il segmento terminale è lanceolato. Quelli laterali hanno dimensioni minori. I margini sono tutti dentati. Le foglie cauline sono progressivamente ridotte e sub-sessili con margine intero ma dentato.
L'infiorescenza è formata da un racemo terminale e aperto composto da diversi fiori (nessuno dei quali in posizione apicale) con brevi pedicelli.
L'antesi è da marzo a giugno, la raccolta può avvenire dall'autunno alla primavera inoltrata, a seconda dell'altitudine.

Questa pianta contiene minerali come il sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo,vitamine A, C, E, niacina, proteine, lipidi, tannini, riboflavina, tiamina.
Nella medicina popolare si usava la parte aerea della pianta come stimolante gastrico e per facilitare la diuresi. Vengono consumate le foglie cotte o in insalata, aggiunte ad altre verdure. Il sapore è forte e piccante. I boccioli vengono consumati come i broccoli. È preferibile non consumarne i semi.

Consigli per la "coltivazione":
essendo una pianta spontanea, non necessita di alcuna cura. Nella mia proprietà cresce in diverse zone ed è piuttosto invasivo, così delimitiamo alcune aree in cui vogliamo mantenerne la crescita per la raccolta e la propagazione annuale. 
Se lasciato incolto diventa difficile da estirpare, e crea in alcuni punti zone impenetrabili. Per questa ragione ci preoccupiamo in questa stagione di potarlo spesso, anche in altezza, per impedire che raggiunga una crescita sconsiderata.

preparazione

Le foglie, dal sapore molto deciso che ricorda il cavolo, possono essere lesse o aggiunte crude all'insalata.

Personalmente, raccolgo le foglie più tenere o la parte apicale di quelle più grandi direttamente su campo. Al momento della bollitura non è così necessario pulirle ulteriormente.
Utilizzando un terreno a coltura biologica, ovvero del tutto privo di qualsiasi trattamento chimico, posso permettermi di dare al raccolto un semplice risciacquo in acqua corrente, ma si raccomanda di pulire bene le verdure, così come di non raccogliere erbe in zone di cui non si conosce il trattamento, o a bordo strada, o in zone inquinate.

Prima di raccogliere delle erbe spontanee accertatevi che non siano una specie protetta e che sia commestibile.
Non è previsto alcun piano di protezione per questa specie.

Le foglie appena sbollentate perdono del tutto il loro odore e sapore amaro, pur mantenendone una nota gradevole che, come detto, ricorda il sapore del cavolo.
Possono essere consumate così come sono (lesse), oppure ripassate in padella con uno spicchio d'aglio, oppure usate in preparazioni come primi piatti, polpette di ricotta o con uovo e pangrattato, frittelle.
Accompagnano molto bene dei secondi di carne come arrosti e bolliti.

Anche la radice è commestibile: ha un sapore deciso e piccante, e può essere grattugiata sui piatti.
Dalle radici fresche, affettate e lasciate sotto sale per qualche ora perché rilascino il succo, si ottiene una maschera per il viso che serve a schiarire le efelidi.

Misticanza in padella  

Il mio piatto preferito sono le foglie ripassate in padella con aglio e condite con un po' di ricotta fresca di pecora: questo è spesso il mio pranzo, come piatto unico!





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venerdì 11 marzo 2016

Parmigiana di zucca al forno

Solo pochi minuti per preparare la zucca alla parmigiana: un piatto semplice e buono, fatto di pochissimi ingredienti!

zucca alla parmigiana

Le proprietà della zucca sono tantissime, e non possiamo farcele sfuggire, soprattutto se abbiamo ancora qualche scorta della produzione del nostro orto!

Se vi avessi proposto questa parmigiana ad ottobre sarei stata banale. Ma ve la propongo a marzo, perché l'estate è ancora lontana, e la parmigiana classica, quella di melanzane, è un piatto che ci manca.
Provate anche voi: la preparazione è semplice e anche leggera, e questo piatto piace anche ai bimbi e a chi è attento alla linea e alla cucina sana.

zucca alla parmigiana


ingredienti
  • Zucca 500 gr (al netto degli scarti)
  • Parmigiano reggiano 30 gr
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Cipolla qb
preparazione

Fate dorare la cipolla tritata finemente nell’olio riscaldato a fuoco basso in una padella.
Sbucciate la zucca e tagliatela a fette (o se preferite a fiammiferi).
Mettetele in padella facendo attenzione a non far cuocere troppo disfacendo le fette.

È possibile anche cuocere in forno, come ho preferito io, ungendo una teglia e disponendo la zucca a fette, con la cipolla a velo. 200° fino a che non è un poco asciutta.

Disponete in un piatto a strati, alternando "il verso" delle fete strato dopo strato, in modo da formare una "scacchiera", e ultimate aggiungendo il parmigiano grattugiato.


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martedì 4 novembre 2014

Zucca speziata: un piatto per riequilibrare il corpo

Il cambio di orario in autunno può scalzare le nostre sane abitudini, lasciandoci stanchi e un po' giù di umore. La zucca speziata è uno di quei pasti che restituisce allegria, aiutando il corpo a depurarsi.

zucca speziata con semi vari

Un vero e proprio autunno, quest'anno, oltre la metafora.
Molte cose finiscono, lasciando il passo ad un inverno pesante, anche se non ancora imminente.
Ho perso un po' il ritmo, e con esso l'equilibrio, ma per la prima volta nella mia vita questo non genera in me nessun auto-giudizio.

Nella vita le cose brutte capitano, e non sempre ce le andiamo a cercare.
A volte si susseguono così rapidamente da non aver il tempo di cicatrizzare un dolore prima che se ne apra un altro. E così, negli ultimi due mesi, ho cercato di restare in piedi nella tempesta, facendo il meglio che ho potuto.

Devo dire, però, che adesso non mi sento per niente in forma, da tutti i punti di vista. Mi sforzo di tornare alle buone abitudini, ma quando sei convalescente non puoi tornare "in pista" in una sola volta. Mi circondo allora di piccole cose, e anche se in alcune fallisco, in altre riesco.
Pian piano i vecchi equilibri torneranno a farmi stare bene.

zucca speziata con semi vari

Oggi comincio dal pranzo (se preferite, la vostra cena): un piatto disintossicante, sano, di stagione ma pieno di gusto e sapore.
Un tempo avrei pensato che non si può pranzare con un piatto di verdura, eppure vi assicuro che è buono e anche saziante. I carboidrati non sono "banditi", ma sotto forma di semi, simbolo della terra, di un ritorno al radicamento che ci serve per crescere e ricominciare.
Vitamine tante, gusto ancora di più. Se non volete inserirlo nella vostra dieta, provate questo piatto come contorno.

ingredienti

Le spezie non sono quantificate perché potete usarle a vostro gusto, io ne ho usato appena un pizzico di ognuna.
  • tre-quattro grandi spicchi di zucca già cotta (al forno) e scolata
  • mezza cipolla appassita in un cucchiaino di olio d'oliva
  • pepe bianco
  • cannella
  • cumino
  • curry
  • zenzero macinato
  • un pizzico di chiodo di garofano in polvere
  • latte di mandorle (sostituibile con latte o brodo vegetale)
  • noce moscata
Per guarnire:
  • un cucchiaio di semi di zucca
  • un pizzico di sesamo nero
  • un pizzico semi di chia
preparazione

La zucca era precedentemente cotta al forno, quindi asciutta.
L'ho tagliata in pezzi tenendone un po' da parte, quindi messa nel boccale del mixer con la cipolla stufata, un pizzico di ogni spezia e il sale.
Non l'ho frullata moltissimo per mantenere una consistenza filamentosa e poco liscia.

Ho versato in ciotola e aggiunto del brodo caldo, non troppo.
Infine ho unito i semi e un po' di zucca a pezzi, per dare consistenza e croccantezza.
Ho guarnito con un filo d'olio nuovo e servita calda.

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mercoledì 30 luglio 2014

Polpette di melanzana speziate alla cannella e noce moscata : ricettasiciliana

Un antipasto tutto siculo, quello delle polpette di melanzane speziate, ma anche un finger food e un ottima scelta per un aperitivo rinforzato, come quelli che facciamo sull'isoletta, mentre siamo in vacanza, in attesa che il Kettle cuocia la cena!



Benvenuti al tempo delle brutte foto fatte col cellulare, quando i piatti vanno a ruba e non ti danno il tempo di metterli in posa! Fa niente, sono troppo buone per non condividerle, e sono una delle tante varianti (che potrebbe non rimanere la sola su questo blog, dato che intendo rifarle!) delle polpette di melanzana, che non solo adoro, ma che sto cercando di perfezionare.

La versione classica non prevede le spezie e include invece aglio e menta.

Quella di oggi ha l'aria di una ricetta molto moderna ed esotica, ma al contrario ha origini antiche: appartiene a vecchi ricettari di cucina siciliana. Sono polpettine una-tira-l'altra davvero irresistibili, soprattutto per chi come me ama il sapore delle spezie.

E' incredibile come la cannella si sposi bene con un piatto salato, la noce moscata dà profondità al gusto mentre la menta lo rinfresca. Insomma, queste polpettine mi piacciono molto!

ingredienti
  • 2 melanzane
  • 3 uova medie
  • sale e pepe, q.b.
  • un pizzico di cannella
  • un pizzico di noce moscata
  • menta tritata, qualche foglia
  • pangrattato q.b. per ottenere una giusta consistenza
  • olio per friggere
preparazione

Infornare le melanzane intere per circa 20 minuti: dovranno essere morbide ma non troppo cotte.

Tagliarle a pezzi e metterle a scolare in uno scolapasta con un peso sopra (un coperchio e qualcosa che le schiacci) in modo che perdano tutta l'acqua. Se necessario lasciarle a scolare per un'intera notte.

Una volta scolate, tagliare le melanzane al coltello, in purea finissima, e mescolarle alle uova sbattute e agli altri ingredienti.
Con le spezie non è necessario abbondare, ne basterà pochissimo per sprigionare un profumo gradevole.

Friggere quindi in olio caldissimo e profondo, per pochi minuti, e porre su carta assorbente.
Servire calde.

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giovedì 17 luglio 2014

Involtini di melanzana ai tre pepi: ricetta siciliana

La melanzana è un meraviglioso frutto di stagione molto versatile: oggi ve lo propongo in versione "secondo piatto" (ma anche "aperitivo rinforzato" o "piatto unico"), degli involtini al forno dal sapore ricco e gustoso!


Confesso il mio spiccato amore per la melanzana: la mangerei tutti i giorni, anzi, la mangio quasi tutti i giorni. Si può cucinare in mille modi diversi ed ha un sapore sempre nuovo.
Le mie preferite sono le melanzane tunisine, una varietà palermitana della melanzana violetta. Sono dolci e non necessitano di essere spurgate.

Questa ricetta si ispira alle "bistecche" di tritato ai tre pepi, e anche se il titolo promette che sia molto "hot", se non esagerate nella dose riuscite ad ottenere l'aroma del pepe senza un eccessivo gusto piccante (scegliete il peperoncino fresco, mi raccomando).

involtini di melanzane ai tre pepi

Curiosità:

Il piccante viene solitamente da olii essenziali che sono antiossidanti naturali. La loro capacità di contrastare il decadimento dei radicali liberi spiega il perché le spezie fossero (nella cucina araba e siciliana in particolare) utilizzate per contrastare la decomposizione dei cibo prima che fosse inventata la refrigerazione.  Alcune sostanze naturali cotenute nel pepe sono infatti ritenute antibatteriche.

Le diverse varietà di pepe, che si differenziano nel colore, appartengono alla stessa famiglia ma a specie diverse. Come i nostri nonni sapevano bene, ciascun colore è associato con proprietà fitochimiche diverse, i cui benefici per l'organismo vanno dal benessere per gli occhi a quello per i neurotrasmettitori (pare che incidano positivamente sul rischio di altzheimer!). 
Il pepe contiene molte vitamine, beta-carotene, e influisce positivamente sul metabolismo e sul senso di fame.

ingredienti


  • tritato di manzo, 300g
  • peperoncino rosso Super Shepherd
  • peperoncino verde Kenyan
  • pepe nero 
  • pane raffermo, q.b.
  • latte, q.b.
  • sale e olio
  • 1 melanzana grande
  • formaggio grana grattugiato
  • prezzemolo 
  • pangrattato
  • preparazione

    Ammollate la mollica del pane raffermo in un po' di latte per ammorbidirla.

    Condite il tritato con i vari tipi di pepe, sale, formaggio grattugiato e impastatelo con il pane ammollato. Fatene delle polpette allungate.

    Tagliate la melanzana a fette molto sottili e regolari (se necessario tenete in acqua e sale per spurgare l'acqua di vegetazione che le rende amarostiche), e avvolgetevi dentro le polpette.

    Rosolate questi involtini prima in olio e poi in un mix di pangrattato e formaggio grattugiato.

    Disponete in teglia unta, chiudendo ciascuno con uno stuzzicadenti, e infornate con grill, a 200° per circa 15 minuti (fino a doratura e finché non saranno morbidi).

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    venerdì 1 marzo 2013

    Sformatini di broccoli siciliani con cuore di mozzarella

    Questi sformatini di broccoli con cuore filante di mozzarella sono una cena golosissima per i più piccoli: li ho preparati molto rapidamente, il sapore è davvero gustoso, e sarà più facile per i bimbi mangiare le verdure. Facilissimi da masticare, anche per dentini ancora in crescita. E per i grandi? Ovviamente sono una cena sana ed equilibrata, che se desiderate potete accompagnare con qualche affettato.

    Sformatini di broccoletti e mozzarella

    C'è sempre un'età della crescita in cui le verdure diventano il nemico. Persino per noi che avevamo sempre goduto di un bonus di buona speranza, nel senso che sin dallo svezzamento non avevamo conosciuto cibi proibitischifati, è arrivato questo momento.

    La fiera del bianco è sempre aperta: tutto ciò che non è di questo colore, inclusa la salsa di pomodoro, è guardato con orrore. Lo so, sono fasi, poi passano. Ma intanto diventa difficile mantenere una certa rotazione tra le pietanze e un certo equilibrio tra i nutrienti.


    sformatini di broccoli con cuore di mozzarella

    Le foto sono davvero bruttine, ma avevo voglia di raccontarvi di questa cena un pò improvvisata, e che ha riscosso un pò di successo. L'idea della monoporzione è molto simpatica, perché crea l'effetto cuore-filante. Nulla esclude che possiate prepararlo anche in teglia, ma a me piace molto così.


    ingredienti

    Per tre stampini
    • un cucchiaio abbondante di ricotta di pecora
    • tre cucchiai di broccoletti
    • un cucchiaio di parmigiano grattugiato
    • tre cucchiaini da te (colmi) di farina 00
    • latte q.b.
    • sale
    • tre ciliegine di mozzarella
    • burro e pangrattato per lo stampo
    preparazione 

    [Vi ho indicato le misure a cucchiai, perché con tre stampini così piccoli viene più o meno una porzione, per una cena.]

    Lessate o cuocete a vapore i broccoletti, salateli, metteteli quindi nel bicchiere del mixer insieme a ricotta, farina, parmigiano e un pò di latte.
    Frullate fino ad ottenere un composto omogeneo.

    Imburrate gli stampini, cospargeteli di pangrattato.

    Versare un cucchiaio di composto in ogni stampino, battete un pò sul piano di lavoro per eliminare l'aria quindi mettete al centro di ognuno una ciliegina di mozzarella.

    Coprite con un altro cucchiaio di composto, e battete ancora per compattare.

    Infornate a 200° per 15 minuti o poco più (devono essere compatti ma non duri).
    Servite caldi.

    mercoledì 27 febbraio 2013

    Funghi al forno senza grassi: ricetta light

    I funghi light che hanno un ripieno molto semplice sono uno dei piatti da me preferiti in questa dieta. Personalmente preferisco quando sono più conditi, ma restano un piatto gradito anche nella sua semplicità.

    Funghi light al forno

    "Muoviti e la fame di passerà": ci credete? Bravi, non credeteci. Ultimamente mi muovo davvero tanto, e la cosa non mi rende particolarmente felice. Però placa la coscienza, e mi fa sperare in un più rapido dimagrimento (e soprattutto salutare).

    In questo momento della mia vita (nonostante il mio sconosciuto passato da sportiva) non mi muovo molto volentieri. Anzi, affatto volentieri. Se incontrate una tipa in tuta e scarpe da ginnastica che si aggira per le vie più disparate della mia città, con sguardo incazz poco giulivo desiderando che il supplizio finisca presto, quella sono io.


    Funghi light al forno

    Stringo i denti e vado avanti, nella dieta, nello sport, e parlando schiettamente non vedo l'ora che sia finita. Ma gli obiettivi non galoppano verso le cifre più basse della bilancia, ed anche se i risultati si vedono, la strada è ancora lunga. Ed allora servono incentivi: nel gusto, e anche nell'attività fisica.
    That's all.

    ingredienti

    Per 2-3 persone:
    • 8 funghi champignon
    • 1 carota
    • prezzemolo q.b.
    • 8 fette di prosciutto di pollo 3% di grassi
    • sale
    preparazione

    Pulite i funghi con una spazzolina per eliminare la terra, e staccate il gambo.
    Tritate i gambi insieme alla carote e al prezzemolo, tenete da parte.
    Spellate la cappella dei funghi, quindi riempitela col trito.
    Piegate una fetta di prosciutto e mettetela su ogni fungo.
    Salate ed infornate, con qualche goccia di olio, per circa 10 minuti ad alta temperatura.

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    mercoledì 21 dicembre 2011

    Sformato di cavolfiore con prosciutto e formaggio

    IMG_3695

    Dicono che lo sformato di cavolfiore sia un contorno, soprattutto se servito senza "farcitura".
    Io l'ho utilizzato come cena, preparandolo in anticipo e lasciandolo raffreddare un pò prima di servirlo (cosa che permette allo sformato di rassodare).
    A temperatura ambiente può essere trasportato facilmente, usato quindi per un pic nic, o per un buffet. A quadratini, invece, è un ottimo antipasto.
    Se invece lo preferite in versione "formaggio filante", servitelo ancora caldo.
    Ne ho preparato una piccola quantità senza farcitura perché doveva accompagnare delle crocchette di pesce: un quadratino di questa ricetta è un perfetto piatto di accompagnamento. Se invece volete servirlo come piatto unico, potete aumentare leggermente le dosi.

    sformato di broccoli

    ingredienti
    Per 2 persone:
    • mezzo cavolfiore (grandezza media), già cotto
    • pangrattato, 2 cucchiai
    • latte, 150ml
    • uovo, 1 intero
    • noce moscata, q.b.
    • sale, q.b.
    • farina 00, 2 cucchiai colmi
    • formaggio grattuggiato, 3 cucchiai colmi
    • prosciutto cotto, 2 grosse fette
    • provoletta, o altro tipo di formaggio,  6 fette spesse
    preparazione

    sformato di broccoliTagliare il cavolfiore in cimette, lessarlo per una ventina di minuti, scolarlo e lasciarlo raffreddare.
    Per questa ricetta ne ho usato un pò più della metà, e aveva una dimensione media.

    Versare in un barattolo per il mixer il latte, l'uovo intero, la farina, il sale, abbondante noce moscata, e frullare energicamente.

    In una ciotola mescolare il cavolfiore con pangrattato, formaggio grattuggiato e sale se necessario.
    Unire il composto liquido e amalgamare bene finché non è quasi purea.

    Imburrare ed infarinare uno stampo, oppure rivestirlo di cartaforno, e versarvi metà del composto.
    Stendere il prosciutto e la provola su questo strato, e terminare con il composto rimanente.
    Cospargere di pangrattato e di formaggio grattuggiato.

    Infornare a 200° per 20 minuti.

    mercoledì 22 giugno 2011

    Melanzane a cotoletta

    Un piatto tradizionalissimo delle estati siciliane, queste melanzane si prestano ad alcune varianti, tutte estremamente irresistibili. Quella fritta, con panatura "a cotoletta" (come se fosse una milanese). Quella grigliata, su piastra o braci, con panatura semplice (olio d'oliva & pangrattato). Aromatizzate con menta fresca sono un tripudio di sapore. Una sola parola: commoventi.

    melanzane panate

    Se vi trovate a visitare Palermo, e siete appassionati di turismo enogastronomico, non potete fare a meno di inoltrarvi in quelli che sono i mercati storici della città.
    Di radice fortemente araba, tanto da ricordare i suk tunisini, sono luoghi in cui colori, odori, e caratteristici suoni, vi invaderanno in un solo istante. I venditori spesso abbannìano la loro merce per attrarre i compratori, esprimendosi in creative performarce del tutto irripetibili, e che spesso fanno storia all'interno di una o più generazioni della città.

    In questi mercati, ma in realtà in ogni angolo di strada della città, potete trovare venditori ambulanti, friggitorie, gastronomie, rosticcerie, tutti luoghi in cui è acquistabile lo street-food del luogo, che al di là del neologismo contemporaneo ha origini antichissime.

    Insomma, il cibo da passeggio, che si mangia camminando, è fortemente intriso della nostra cultura.
    Cibo dei poveri, cibo di chi non aveva tempo di fermarsi, di chi non rientrava a casa per pranzo, di chi non aveva un tetto sulla testa. I siciliani potevano essere poveri anche più di mille anni fa, ma non rinunciavano al buon cibo.

    Oggi alcune di queste pietanze sono entrate a far parte dei menù siciliani come antipasti: le mitiche arancine, le  panelle, le crocché (o cazzìlli), le verdure in pastella nel coppo di carta, i bianchetti in frittelle, e così via.

    melanzane a cotolettaLe melanzane a cotoletta fanno parte di questa tradizione: sono buonissime, fritte, e si mangiano con le mani. Se invece ve le servono a tavola, potete tranquillamente tagliarle con coltello e forchetta.
    Si trovano spesso nei buffet estivi: la melanzana violacea, qui al sud, fruttifica da maggio a ottobre (in alcuni casi anche di più), ed è un frutto (anzi, per meglio dire una bacca, lo sapevate?) molto apprezzato: contiene vitamine B e C, acido folico, potassio, fosforo, sodio e calcio.


    La melanzana ha un polpa capace di assorbire molto i liquidi, e per questo rende bene in preparazioni nelle quali riesce ad assorbire condimenti ed odori.
    Stimola la produzione della bile, con proprietà simili a quelle del carciofo, aiuta a ridurre il colesterolo, ed ha azione antibatterica.  
    Ottima per le diete dimagranti (18 calorie per 100 grammi), ha pochissime calorie, ma quasi sempre, nelle preparazioni, è molto condita e ricca. La verità, però, è che sono buone anche nella loro forma più semplice (ad esempio, leggermente lessate con olio e menta).

    Quando si parla di melanzane, non vi viene subito in mente la cucina siciliana? Ed in effetti furono proprio gli arabi, all'inizio del medioevo, a portarla in queste terre, dalle quali poi si diffuse nel resto della Penisola. Veniva conservata in salamoia e condita con spezie piccanti, e il suo nome arabo è badingian: approdata in sicilia, venne chiamata melo badingian, da cui melangian. Il suo significato (mela non buona) è legato al fatto che la melanzana è tossica se consumata cruda, e per essere mangiata dev'essere quasi sempre spurgata e cotta.

    La ricetta che vi propongo è un classico, in tutte le famiglie si prepara: alcuni omettono il passaggio nella farina, e le passano solo in uovo e pangrattato. L'infarinatura, tuttavia, conferisce una certa consistenza alla panatura, e la rende spessa e croccante, fungendo anche da isolante rispetto all'assorbimento della polpa.

    Nella descrizione della ricetta vi propongo la frittura in olio, ma possono anche essere cotta su griglia appena unta.

    ingredienti
    • melanzane tunisine*, 3 medie
    • uova, 4
    • pangrattato, q.b.
    • olio e.v. d'oliva, q.b.
    • sale
    • farina bianca, q.b. 
    • prezzemolo e/o menta , q.b.
    preparazione

    Tagliare le melanzane lavate a fette, a me piacciono non troppo spesse, così da diventare più croccanti. Se necessario asciugatele.
    * Questa varietà di melanzana non necessita di spurgatura, non avendo il caratteristico sapore amaro.

    In una terrina sbattere le uova con una presa di sale.

    Passare le fette prima nella farina, poi nell'uovo sbattuto, poi nel pangrattato insaporito con gli aromi. Trovo che con la menta siano fantastiche.

    Scaldate l'olio in un tegame , in modo da ottenere almeno 4 dita di olio.
    Non versate le fette finché l'olio non ha raggiunto la massima temperatura.
    Cuocete poche fette per volta per non abbassare la temperatura dell'olio, e lasciatele abbastanza larghe tra di loro, anche se questo significa friggerle solo un paio per volta.
    Questa tecnica è il segreto perché non assorbano molto olio, assumedo un sapore stucchevole.

    Dorate da entrambi i lati, e asciugate su carta assorbente. Servite fredde, calde, tiepide... sono eccellenti 'a comu egghiè (in qualsiasi modo).

    giovedì 24 febbraio 2011

    Insalata di gamberi, mele e fagioli corona

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    Se c'è una cosa che, nonostante le difficoltà, sto apprezzando molto di questa dieta, è che mi fa sperimentare nuovi sapori. Non nel senso di originali, ma di insoliti, fuori dalle più recenti abitudini, il che non guasta e rende meno monotono il regime alimentare controllato.
    Gli abbinamenti sono molto gradevoli, soprattutto nelle insalate: sarà perché io le amo molto, ma quando "mi tocca" l'insalatona sono molto felice.
    Ultimamente mi ero appiattitta sulla stessa solita insalata, che, per quanto buona, mi era decisamente venuta a noia. Ora invece sto sperimentando un'alternanza di sapori che rendono questo piatto di apertura di ogni pasto sempre diverso e sempre gradevole.
    Questo mi fa riflettere sull'importanza dell'alternare i sapori a tavola, che influisce non solo sulla psiche, ma anche sulla linea. La mia insalatona storica era poco calorica, buona, ma ormai non mi andava più di mangiarla, e ripiegavo su altre cose meno dietetiche. Ora invece preparo le insalate con molta curiosità, e mi viene voglia di proporle anche ad altri.
    C'è anche il fatto, molto stimolante, di ricominciare a comprare prodotti che per lungo tempo avevo considerato "banditi": le noci, i fagioli, e qualche altro ingrediente, che invece, in misura controllata, rendono i piatti molto gradevoli, senza contare poi il fatto che contengono anche elementi nutrizionali molto importanti.
    Ecco l'insalata di oggi: insalata mon amour.
    Le quantità della mia dieta sono libere, fatta eccezione per i fagioli e i gamberi, che sono pesati.

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    ingredienti
    • indivia riccia
    • scarola
    • radicchio
    • carote a julienne
    • fagioli corona, 70g
    • 1 mela verde
    • sale e olio
    • gamberi indiani, 200g
    preparazione

    Lavare e tagliare le verdure.
    Pesare i fagioli lessi dopo la cottura, scolati dall'acqua di cottura.
    Lessare o cuocere a vapore i gamberetti surgelati per pochissimi minuti, scolarli e lasciarli raffreddare.
    Tagliare la mela a piccoli pezzi.
    Mescolare e condire.

    venerdì 18 febbraio 2011

    Insalata di rucola, pere e noci

    rucola noci e pere



    Anche questa è una ricetta della mia dieta. Mi piace inserire queste ricette non perché io le trovi novità assolute, o particolarmente originali, ma perché le trovo buone, e riproponibili anche al di fuori del contesto dietetico. Sarà perché non mi concedo spesso le noci, ma il loro sapore mi rimane piacevolmente in bocca per tanto tempo, e nonostante siano in piccolissima quantità, mi sembra di aver mangiato una cosa buonissima.
    L'insalata di rucola pere e noci ha un abbinamento di sapori abbastanza noto, e ritengo trovi la sua massima espressione con un formaggio salato, o a pasta morbida, come lo stracchino, o il gorgonzola dolce, o a pasta soda come il parmigiano. La mia dieta non lo prevede, ma vi assicuro che anche con questi soli tre ingredienti i sapori si sposano alla perfezione. Le pere sono croccanti e non troppo dolci, le noci danno un sapore ricco, oleoso, e con un ottimo retrogusto, e la rucola è la verdura ideale, così croccante ed amarostica, per contrastare gli altri sapori. L'aceto balsamico impreziosisce il tutto.


    ingredienti
      rucola pere e noci
    • 200g di rucola
    • 1 pera Conference o Kaiser (sode e acidule)
    • 2-3 gherigli di noci
    • sale
    • olio e.v.o.
    • aceto balsamico
    preparazione

    Lavate, sgocciolate, asciugate la rucola.
    Spezzatela grossolanamente in due, se riuscite con le mani, altrimenti al coltello.
    Sbucciate e tagliate la pera a pezzetti piccoli e uguali tra loro.
    Tritate con le mani i gherigli di noci.
    Mescolate il tutto, condite con sale e olio, e cospargete di aceto balsamico.

    martedì 1 febbraio 2011

    Crocchette di broccoli

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    Piove, piove, e non se ne può più. Il giorno giusto, o sbagliato forse, per fare una fritturina leggera. Ma carnevale è vicino, e a me carnevale fa venire in mente le frittelle
    Stavolta però non le ho fatte dolci, ma tutt'altro.
    Avevo un broccolo, che ho lessato e mangiato con olio e limone: buonissimo! Ma me n'è avanzato un quarto. Volevo servirlo come antipasto quando ho avuto ospiti, ma non ho saputo pensarci in tempo, e non sapevo come presentarlo.
    Oggi mi è venuta l'idea: ho utilizzato un pangrattato aromatizzato con cui lavoro sempre molto bene in cucina, ma se non lo trovate già pronto potete prepararlo voi, aggiungendo prezzemolo, sale e un pò d'aglio disidratato.
    La mentuccia del mio giardino ci sta benissimo, ma volendo si possono utilizzare altri odori, come il rosmarino fresco ridotto in polvere, o il basilico, che però in inverno non si trova. Ottimi anche prezzemolo e cerfolio.
    Come potete vedere dalla forma, ho usato due cucchiai per arrotondarle, e quindi potrei anche chiamarle quenelle, che fa più figo, ma piccole, profumate e imperfette fa meglio la rima con crocchette!

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    ingredienti
    • un quarto di broccolo cotto a vapore o lesso (solo le cime)
    • 1 uovo
    • pangrattato aromatizzato q.b.
    • 30g di formaggio grattuggiato
    • qualche fogliolina di menta fresca tritata 
    • una manciata di pinoli
    • sale, olio


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    preparazione


    Scolate alla perfezione il broccolo e lasciatelo a riposare in un colapasta, finché non è bello asciutto.
    Aggiungete un uovo, abbondante pangrattato, formaggio e menta tritata, quindi passate al mixer cercando di ottenere un impasto dalla consistenza soda.
    Aggiungete infine i pinoli, o, in alternativa, delle mandorle pelate tritate grossolanamente.
    Usate due cucchiai per dare la forma, prelevando una piccola quantità su un cucchiaio, e passandola all'altro cucchiaio, e vicerversa, finché non ottenete la forma voluta. 
    Passate in una padella con olio bollente e servite calde.
    Potete anche cuocerle in una teglia antiaderente unta,  in forno a 200° per una decina di minuti o poco più.


    Piccola postilla: un connubio perfetto si otterrebbe l'uva sultanina, ma non la aggiungo per un motivo semplicissimo, che è quello che la normale uva passa trovata nei supermercati non la trovo affatto buona. Credo rovinerebbe il risultato. Penso che, volendola aggiungere, si debba cercare dell'uvetta di primissima qualità. Non appena ne troverò una, ve ne indicherò la marca, se nel frattempo avete suggerimenti sono ben accetti.

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    E' per questo che ogni tanto latitiamo...