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sabato 22 aprile 2017

Minestra in bianco: una "non ricetta" semplicissima!

Verdure spontanee e ortaggi stufati. Questa è una non-ricetta: potete modificarla a vostro piacimento, non ha dosi prestabilite, ma soprattutto è semplicissima da realizzare!


zuppa bianca

È tornato l'inverno sul cocuzzolo (anche se per pochi giorni) e noi ci difendiamo con un pranzo da#vitaSuiMonti!
Vi racconto come noi solitamente rimediamo un pranzo in pochi minuti, raccogliendo due o tre ingredienti proprio davanti casa. A noi piace moltissimo: è energetico e molto saporito.

ingredienti

Per questa preparazione vi serviranno delle verdure non trattate e appena raccolte.
Io ho usato delle lattughine dolci e del ravanello selvatico che compensa col suo sapore più "piccante" e amaro.
A questo ho aggiunto 4 o 5 patate, una grossa cipolla e del sale.
Infine olio e.v. d'oliva (spremuto a freddo) e uno spicchio d'aglio intero.

preparazione

Ho l'abitudine di tagliare le foglie prima di cuocerle.
Ho fatto bollire tutto in pentola con poca acqua, fino a raggiungere la consistenza desiderata (a me piacciono le foglie ancora consistenti).
Ho fatto rosolare uno spicchio d'aglio intero in 3 cucchiai di olio e con questo ho condito le verdure appena scolate.
Questo piatto si può anche frullare per una vellutata dal sapore deciso.
Potete usare le verdure per condire la pasta, o mangiarle così (le patate lo rendono un piatto unico).

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© Melazenzero. Immagini e contenuti sono protetti da copyright. Si prega di non utilizzare le immagini senza previa autorizzazione. Se si vuole ripubblicare questa ricetta o i concetti espressi nella descrizione, si prega di ri-scrivere la ricetta con parole proprie, e porre sempre e comunque un link a questo post per la ricetta.

mercoledì 10 febbraio 2016

Broccoli in tegame alla siciliana (vrocculi arriminàti cà muddica atturràta)

I vrocculi arriminàti prendono il nome dalla tecnica di cottura, che prevede che si mescolino continuamente fino a renderli spezzettati e morbidi. Vengono cosparsi di muddica atturràta, ovvero abbrustolita, che completa il piatto con gusto e croccantezza.

pasta chi vrocculi arriminati

A Palermo il broccolo è il nome del cavolfiore. È di stagione proprio adesso, e se ne vedono in giro di bellissimi. Il broccolo arriminato è solitamente il condimento per la pasta chi vroccula, ma in casa nostra si mangia anche così.

Ogni provincia ha le sue varianti, e questa, abbastanza semplice, è la nostra. Dai fornelli al blog, in diretta dalla nostra tavola. Talvolta aggiungiamo dadini di caciocavallo stagionato o una spolverata dello stesso formaggio, sopra.

Uva passa (passulìna) e pinoli (pinòla) creano quel contrasto di gusto e consistenza che gli arabi ci hanno insegnato.

Le dosi sono orientative e si basano sul gusto personale. Si termina il piatto con del pangrattato tostato fino a doratura, che anticamente sostituiva il formaggio in molti piatti della cucina siciliana, e veniva spolverato sulla pasta soprattutto tra le famiglie meno abbienti che il formaggio non potevano permetterselo.


ingredienti

  • un piccolo broccolo (io ho usato quello bianco)
  • due cucchiai di olio d'oliva
  • 3 acciughe sottolio
  • una manciata di uvetta e pinoli
  • zafferano
  • pangrattato
  • sale e pepe
preparazione

Pulite il broccolo, dividetelo in cimette e cuocetelo a vapore o lesso.

Mettete a bagno passolina (uvetta) e pinoli in acqua calda.

Scaldate i due cucchiai d'olio in un tegame e scioglietevi le acciughe.

Versate le cime del broccolo già cotte nel tegame, unite uvetta e pinoli scolati, zafferano, sale e pepe.

Mescolate frequentemente (da qui il nome "arriminati") fino a che il broccolo non  quasi disfatto (a me non piace che sia ridotto in crema).

Prendete una padella antiaderente e fate tostare del pangrattato (muddica atturrata). Usatelo per cospargere il broccolo prima di servire.

Con il broccolo arriminato si usa condire la pasta (bucatini o margherite), che viene cotta nella stessa acqua in cui si è lessato il broccolo, ma è ottimo anche come piatto unico.

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© Melazenzero. Immagini e contenuti sono protetti da copyright. Si prega di non utilizzare le immagini senza previa autorizzazione. Se si vuole ripubblicare questa ricetta o i concetti espressi nella descrizione, si prega di ri-scrivere la ricetta con parole proprie, e porre sempre e comunque un link a questo post per la ricetta.

venerdì 25 gennaio 2013

Gamberi, tonno, vongole con curry e zucchine: ricetta facile e dietetica

Questo piatto di zucchine, gamberi, tonno e vongole al curry e limone  potete servirlo come piatto unico (a mò di zuppetta) se siete a  dieta, ma in realtà mi sembra  un ottimo sugo di pesce per una spaghettata davvero saporita.

Frutti di mare con curry e zucchina

Nella mia dieta i frutti di mare sono a volontà: composti per la maggior parte da acqua, sono facili da trovare nel reparto surgelati, e con questa ricetta vi propongo quindi una preparazione non solo dietetica, ma anche rapida e abbastanza economica.

Frutti di mare con curry e zucchina

Le spezie sono un toccasana per la dieta: permettono di cambiare sempre i sapori, e li rendono molto ricchi quando i grassi non sono consentiti. Io non me le faccio mai mancare. La verdura, poi, è una vera manna: aggiunge sapore, colore, gusto e un mix speciale di vitamine e fibre.

Frutti di mare con curry e zucchina

Se dovessi preparare questo piatto al di fuori dalla dieta, aggiungerei solo un pò d'olio in più (e la pasta, suggerirei linguine!).
Per il resto, vi assicuro, è tutto perfetto.


ingredienti
  • 500g di gamberi surgelati
  • 200g di vongole surgelate
  • 80g di tonno al naturale sgocciolato
  • 1/2 scalogno
  • 1 zucchina genovese
  • 3 gocce d'olio e.v.o. (non ridete!)
  • 1 cucchiaino raso di curry 
  • mezzo limone
preparazione

Mettete i gamberi ancora surgelati un un tegame coperto (in cottura cederanno acqua che vi servirà).

Scongelate le vongole al microonde, scolatele della loro acqua e tenete da parte.

Tritate lo scalogno molto finemente, mettetelo in una padella su fuoco medio (qui in ceramica - 24cm ⌀) bagnatelo con un pò d'olio e irroratelo con l'acqua di cottura dei gamberi per farlo ammorbidire.

Versatevi la zucchina lavata e tagliata a cubetti, portate a cottura al dente, aggiungendo l'acqua dei gamberi se necessario.

Prima che termini la loro cottura unite i gamberi,  il tonno a pezzetti, le vongole, il curry e la scorza di limone grattugiata.

Servite caldo.

martedì 15 gennaio 2013

Shirataki con funghi e verdure: la finta "pasta" dietetica

Gli shirataki di konjac sono un ingrediente della cucina giapponese a forma di spaghetti. A base di glucomannano, non contengono carboidrati, glutine o grassi. Sono completamente naturali e a bassissimo apporto calorico, quindi perfetti per molte diete, intolleranze o regimi alimentari terapeutici. Ma sono anche buoni e sfiziosi, quindi perfetti per la cucina etnica!

Shirataki con funghi e verdure

Vi avevo promesso un nuovo stile su Melazenzero, in linea con la dieta che -finalmente- sto seguendo con impegno. In pratica, però, la scorsa settimana mi sono arenata su due o tre piatti rapidi e alla griglia che mi consentivano di mangiare in fretta e senza il timore di "sgarrare".

Oggi sono al decimo giorno, e fra alti e bassi sono giunta ad un punto di equilibrio: nella prima settimana è stato un tormento, il corpo si ribellava al cambiamento fisico e mentale, e l'umore traballava, ma finalmente, dopo gli 8 giorni (durata soggettiva), l'organismo si è abituato.

Shirataki con funghi e verdure

La disintossicazione ferrea è durata 6 giorni: una settimana di tossine che sono andate via, di bocca amara, di stanchezza ed astenia, di notti insonni. Ma mai di fame.
"Non temere e vai avanti", diceva il mio coach, "è tutto ok, non stai morendo, ti stai solo depurando". Sorrido. Ma qualche volta mi veniva anche da piangere! In tutto questo mi ripetevo che non c'era altra strada, e che in qualche modo me l'ero cercata, in tanti mesi di trascuratezza e mancanza di consapevolezza.

Poi, domenica ho mangiato al ristorante: sempre nel rispetto di alcuni ingredienti, ma è stato bello. E da lì in poi, la strada è stata un pò in discesa. Ho nuovi alimenti consentiti, mantengo il regime rigidamente, e certe volte il dott mi premia con qualcosa di buono, che mi fa piacere più per la buona condotta che per il gusto di mangiare. Sono brava! 

E così oggi mi sono concessa un volo pindarico nella creatività, e ho CUCINATO: immaginate quanto sia importante per me cucinare? Sì, certo che sì, mi conoscete.
C'era un ingrediente che ultimamente studiavo da vicino, e che ho comprato la scorsa settimana, ma che non avevo avuto ancora il coraggio di sperimentare, ma oggi mi sono presa un giorno di vacanza ed ho aperto la mente: ci vuole il giusto spazio mentale per aprirsi ad ingredienti e tecniche sconosciute.

Questo ingrediente sono gli shirataki o Ito Konjaku in Giappone e Moyu o Juruo in China: sono un ingrediente che riscuote grande successo per le sue virtù benefiche. Oltre ad avere appena 15 calorie per 100g; inoltre è ricco di fibre benefiche per l'intestino e povero di grassi e carboidrati.

Essendo a base di glucomannano, una sostanza che si ricava dalla pianta di konjac, ha proprietà anticolesterolo (se usato con regolarità, in dose di 4g di glucomannano al giorno). Ha la capacità di assorbire fino a 100 volte il suo peso in acqua: dentro lo stomaco, a contatto coi liquidi, si trasforma sostanza gelatinosa  che dona un piacevole senso di sazietà e ripulisce le pareti dell'intestino da scorie e sostanze tossiche.

Shirataki con funghi e verdure

Andiamo agli aspetti più pratici.
Io li ho comprati in un negozio etnico al prezzo di circa 6€ al chilo: sono in confezioni da 250g, li vendono in buste di plastica contenenti acqua e spaghetti, annodati o meno. Potete trovarli in vari siti online di cucina zen.

Come si cucinano.
Aperta la confezione, si sgocciolano, si sciacquano, si cucinano in acqua bollente come gli spaghetti, con un tempo di cottura di 6-8 minuti. Poi si condiscono o, meglio ancora, si spadellano col sugo da voi scelto.

Il loro gusto.
Non createvi false aspettative: non sono pasta e non hanno la consistenza della pasta. Somigliano però agli spaghetti di soia, sono un pò gommosi (non in senso negativo però) ed hanno un sapore totalmente neutro. Conditeli con qualcosa di sugoso, così che possano assorbire il sapore del loro condimento... e diventare buonissimi!

Come si condiscono.
Ragù di carne, di pesce, di verdure. Salsa di soia, e tutto quello che vi suggerisce la fantasia. Credo che dalle mie parti li vedrete spesso! Scolateli, spadellateli, conditeli. E gustateli!

ingredienti

Per 2 persone:
  • 250g di spaghetti di shirataki
  • 300g di funghi misti
  • 250g di verdure a vostra scelta (io broccoletti, porri, carote)
  • scalogno 
  • sale, olio, salsa di soia (facoltativa)
preparazione

Cuocete le verdure al vapore, salatele, tenetele da parte.

Pulite i funghi e lo scalogno. Tagliuzzate i primi e affettate a velo il secondo.
Ungete appena la padella di ceramica o antiaderente, unite lo scalogno tritato e aggiungete un pò d'acqua calda per ammorbidirlo.

Nel frattempo mettete l'acqua sul fuoco, scolate e sciacquate gli scirataki e teneteli da parte fino a bollore.

Mettete i funghi in padella, salate e coprite con un coperchio. Se gradite, aggiungete del peperoncino.

Calate gli shirataki, salate e cuocete per 7-8 minuti come normali spaghetti. Scolate.

Spadellate gli shirataki insieme ai funghi e alle verdure che avrete aggiunto, facendo assorbire loro il fondo di cottura.

Servite con salsa di soia, o, in stile italiano, con del formaggio grattugiato.

mercoledì 19 dicembre 2012

Paccheri con finocchietto e gamberi: ricetta siciliana mare-monti

I paccheri con finocchietto e gamberi sono un primo piatto mare-monti, sfizioso, ricco ma semplice. E' una ricetta della tradizione siciliana che non tradisce mai. I suoi ingredienti giocano con diverse consistenze, dal morbido al croccante.

paccheri con gamberi e finocchietto selvatico

Ogni volta che vedo queste foto, per quanto non siano tecnicamente perfette, mi viene l'acquolina. Voglio proporvelo, nonostante la fretta di mangiare questo primo abbia avuto la meglio sul set fotografico, perché può essere un'idea per i pranzi delle feste.

paccheri con gamberi e finocchietto selvatico

Il condimento può essere preparato in anticipo, e non ci vuole molto ad impiattarlo. Non dimenticate il pangrattato, spolverato sopra come fosse formaggio grattugiato.

ingredienti

Per 4-6 persone (ricetta tratta da Ricette di Sicilia)
  • 500 grammi di paccheri  
  • 400 grammi gamberetti sgusciati
  • qualche pomodorino a pezzetti
  • 1 mazzetto di finocchietti selvatici
  • ½ bicchiere di vino bianco
  • 1 cipolla
  • Olio extravergine d’olive
  • 2 mestoli di fumetto di pesce (ricavato dalle teste e dai carapaci dei  gamberi)  
  • Scorza di limone
  • 1 foglia di alloro
  • Sale e pepe q.b.
  • pangrattato q.b.
preparazione

Soffriggere in abbondante olio ½ cipolla finemente tritata.

Aggiungere i pomodorini, il sale e far cuocere fin quando il pomodoro sarà appassito.

Nel frattempo lessare i finocchietti in acqua salata, tagliarli a pezzettini e mettere da parte l’acqua di cottura.

Preparare il fumetto facendo bollire in acqua, con un pizzico di sale, i carapaci dei gamberetti con una scorza di limone e una foglia di alloro.

Soffriggere in una casseruola, in olio d’oliva, l’altra ½ cipolla tritata aggiungere i gamberetti e farli cuocere leggermente; sfumare con il vino ed aggiungere il fumetto di pesce.

Lasciare insaporire per qualche minuto ed unire i pomodori e i finocchietti cotti in precedenza.

Lessare la pasta al dente nell’acqua dei finocchietti, aggiungendone dell’altra se non è sufficiente, scolarla e versarla nella padella con il condimento

Mescolare e servire spolverando con pepe macinato al momento e pangrattato tostato in padella antiaderente fino a doratura.

giovedì 18 ottobre 2012

Pasta con pesto e pancetta: ricetta rapida

Le idee per una cucina rapida non sono mai abbastanza. Le penne pesto e pancetta rappresentano, infatti, un primo molto saporito ma anche veloce da preparare, sia per un pranzo settimanale che per i vostri ospiti.

penne pesto e pancetta 

In questo periodo mi capita il paradosso di mangiare piatti rapidi proprio nel fine settimana: troppo presa dal fare altro e dalla voglia di relax, detesto passare tempo in cucina. Le giornate sono ancora lunghe ed il tempo è splendido, ed è meglio godersi lunghe passeggiate che spentolare.

E' anche il momento, nel weekend, in cui siamo tutti a casa a pranzo: bello, direte. Certamente. Ma anche critico: che si mangia? I classici "pranzi della domenica" per ora non abitano qui. Nello stesso tempo, però, se non c'è un minimo di allegria nel piatto non è festa. E allora ci inventiamo queste cose, un pò da self-service ma che abitualmente non mangiamo.

Per chi come noi durante la settimana si dedica alla cucina super-semplice (tipo insalata, "fettina panata", e roba che a prepararla ci metti meno di un minuto), preparare un primo piatto rappresenta un'alternativa quasi festiva.

Penne pesto e pancetta


Qui però avete due possibilità: preparare il pesto in casa da brave donnine (scherzo!), che in fondo, ad avere il basilico sul balcone, non ci vuole niente, oppure, come faccio io, scegliere una delle valide alternative che oggi offre il mercato tra i pesti in barattolo. Costa di più, sarà meno genuino, ma semplifica la vita.

In sicilia usiamo condire numerosi primi piatti con il pangrattato (muddica atturrata): classici esempi ne sono la pasta cu l'anciova e la muddica, o la pasta con le sarde e il finocchietto, e così via. Un tempo era il modo "povero" di condire la pasta, o di aggiungere croccantezza, o di sostituire il formaggio grattugiato nei piatti a base di pesce. Io lo trovo buonissimo: si prepara facendolo tostare fino a doratura in una padella perfettamente antiaderente.

Penne pesto e pancetta

ingredienti

Per 4 persone:
  • 350g di pasta formato penne
  • 1 barattolo di pesto fresco al basilico e mandorle
  • 125g di pancetta affumicata a cubetti
  • pangrattato q.b.
  • sale
preparazione 

Cuocete la pasta al dente.

Nel frattempo saltate la pancetta in un padellino e portatela a diventare leggermente croccante.

A parte, in una padella perfettamente antiaderente, mettete alcuni cucchiai di pangrattato (un paio a commensale): la padella dovrà essere larga in modo da consentire la distribuzione di uno strato sottile di pangrattato su tutta la superficie, così da tostarlo rapidamente alla perfezione e senza bruciature.

Scolate la pasta, conditela velocemente con il pesto freddo di frigo (sarà più denso e cremoso) e la pancetta, porzionatela nei piatti, quindi cospargetene la superficie con la muddica atturrata.

mercoledì 15 agosto 2012

Linguine al nero di seppia

Linguine al nero di seppia

Questa è la mia prima pasta al nero di seppia: un piatto che amo ma che non avevo mai preparato. Mi incuteva un pò di timore, e così postergavo sempre.

In questi mesi di vacanza, in cui il blog è chiuso e noi ci siamo trasferiti sull'isoletta, non mi sono più dedicata alla cucina, come ad internet ed alla globosfera. Sono su tutt'altro ritmo, ed ormai nemmeno mi riprometto più di provarci. Non ne ho voglia, preferisco dedicarmi alla mia bimba, al mare, alle passeggiate e alle letture voraci.
Mangiamo bene, ma semplicemente, niente che valga la pena postare.
A questo si aggiunge una connessione lentissima che mi fa passare la voglia di sedermi al pc.

Linguine al nero di seppia

Le linguine al nero, però, meritavano un post-ricordo. Un piatto semplicissimo, e facile da fare (scrivo a memoria, per non postergare più!), che ci ha permesso di festeggiare degnamente il nostro tranquillo Ferragosto. Buona festa a tutti!

ingredienti

Per 4 persone
  • seppia, una piccola già pulita e tagliata in piccoli pezzi + 2 vescichette col nero 
  • olio e.v.o., 2-3 cucchiai
  • doppio concentrato di pomodoro, 1 cucchiaio colmo
  • cipolla, 1 piccola
  • carota, mezza
  • vino bianco, mezzo bicchiere
  • acqua, q.b.
  • peperoncino, q.b.
  • linguine, 350g ca.
preparazione

Scaldare l'olio in un tegame o una padella dai bordi alti e versarvi un trito di cipolla e carota. Fare ammorbidire a fuoco medio.

Aggiungere la seppia pulita e tagliata in piccoli pezzi, quindi sfumare col vino bianco, alzando la fiamma.

Unire il concentrato di pomodoro ed un pò d'acqua, salare e fare cuocere per qualche minuto, quindi unire le vescichette col nero e schiacciarle per far fuoriuscire l'inchiostro.
Fare cuocere a fuoco lentissimo per circa 20 minuti.

Lessare la pasta al dente e spadellare col sugo di seppia, quindi servire con un trito di prezzemolo fresco.

mercoledì 30 maggio 2012

Insalata di bulgur e quinoa con salmone, rucola e limone: ricetta fresca e facile

insalata di bulgur e quinoa con salmone e rucola

Bulgur e quinoa sono due cereali gustosissimi: il primo è un grano integrale molto conosciuto in oriente, che si realizza dalla cottura a vapore dei chicchi di frumento, poi essiccati e macinati (infatti è noto come grano spezzato). 
La quinoa è invece originaria dell'america latina, è della stessa famiglia delle barbabietole o degli spinaci, è totalmente priva di glutine ed è molto nutriente, oltre che buonissima.

Da quando li ho scoperti, li adoro entrambi: hanno una consistenza simile al taboulè, e sebbene si possano cucinare in molti modi diversi (zuppa, polpette, etc), questa ricetta che somiglia ad un'insalata estiva  molto fresca e accattivante. Può essere un antipasto, o anche un primo piatto. Nel nostro caso, con una porzione abbondante e ben condita, ne abbiamo fatto piatto unico.

Sono facili da cucinare, e ancor più facili da condire: potete sbizzarrirvi. Io mi sono ispirata alla mia amica Alessandra (che mi ha fatto assaggiare la sua ricetta) e ho dato istruzioni al marito per preparare questo piatto in mia assenza: dite, non gli è venuto proprio bene? Era buonissimo e freschissimo!

insalata di bulgur e quinoa con salmone e rucola

ingredienti
Per 2 o 3 persone:
  • bulgur e quinoa misti, 250g
  • salmone affumicato sottovuoto, 300g
  • rucola
  • sale, olio, aceto balsamico
  • limone, 1
preparazione

Cuocete bulgur e quinoa seguendo le istruzioni sulla confezione. In genere si porta a bollire l'acqua, e poi si calano facendoli cuocere per 10-12 minuti in acqua e sale.

Trascorso questo tempo scolate, condite con un filo d'olio extra vergine d'oliva e fate raffreddare.

Intanto preparate un trito di salmone affumicato, lavate e tagliate la rucola e irrorate con succo di limone.

Condite bulgur e quinoa, aggiungendo dei piccoli pezzi di limone lavato e sbucciato.

Servite a temperatura ambiente o freddo.

venerdì 18 maggio 2012

Fettuccine alla carbonara di zucchine: ricetta semplice e cremosa

carbonara di zucchine

Conoscete la carbonara? Certamente. E' quel piatto tipico della cucina dell'italia centrale, preparato con uova e tanto pepe da farla sembrare color carbone.

Questa variante alle zucchine l'ho conosciuta, molti e molti anni fa, in un ristorante della provincia di Agrigento, a Caltabellotta. Si chiamava La Ferla, e aveva piatti incredibili, tra cui questa pasta condita con una gustosissima cremina  che avvolgeva la pasta e le zucchine a julienne.

carbonara di zucchine

Piatto semplicissimo, ma proprio per questo difficile da riprodurre con un risultato d'eccellenza.
Io lo faccio così: una preparazione rapida ma attenta, perché al minimo errore si rischia di farlo diventare un piatto qualsiasi. Sono certa che ciascuno di voi saprà riprodurlo, leccandosi i baffi!

Il suo vantaggio è quello che può essere preparato in pochi minuti, cuocendo pasta e condimento nello stesso tempo. Il segreto invece è nella cremina che si ottiene dosando il liquido di cottura delle zucchine con l'acqua di cottura della pasta. Provare per credere.

carbonara di zucchine

ingredienti
Per due persone:
  • 200g di tagliatelle
  • 1 zucchina genovese
  • 1 uovo intero
  • parmigiano grattuggiato
  • olio, sale e pepe
  • 1 spicchio d'aglio
preparazione

Lavate e mondate la zucchina, quindi tagliatela a julienne.

Private l'aglio della sua "anima", quindi ponetelo in una larga padella a rosolare con qualche cucchiaio di olio e.v.o.
Versate anche la zucchina, eliminate l'aglio e cuocete a fuoco medio.

Mettete sul fuoco la pentola con l'acqua per la pasta.

Calate le tagliatelle appena bolle, quindi sbattete l'uovo con sale, pepe e parmigiano.

Unite, durante la cottura delle zucchine, qualche cucchiaio dell'acqua di cottura della pasta, quindi fate asciugare tutto il liquido.

Alla cottura della pasta sarà pronta anche la zucchina, ormai ridotta di volume.
Scolate le tagliatelle (tenendo da parte un pò di liquido di cottura che potrebbe servirvi per regolare la cremosità del piatto), quindi versatele nella stessa padella della zucchina, saltate rapidamente.

Spegnete il fuoco, unite l'uovo sbattuto e condito, e saltate ancora.
Servite caldissimo.

mercoledì 9 maggio 2012

Ravioloni di patate al burro e salvia: i culurgiones de casu

ravioloni di patate

Il pecorino la fa da padrone, in questa ricetta di ravioli di patate che non è stata preparata da me, ma che voglio condividere: in uno stand dell'ipercoop, qualche giorno fa, erano esposti dei prodotti sardi, e noi abbiamo fatto incetta di formaggi e anche di questi culurgiones. Non vi dico quanto sono buoni!

E' vero che i nostri formaggi locali non hanno niente da invidiare, ma certi sapori tipici sono piacevoli da riscoprire, ed oggi non è poi così raro avere l'opportunità di visitare fiere o semplimente negozi ben forniti  che rendono il nostro mondo "più piccolo" e raggiungibile. A peso d'oro.

ravioloni di patate

La ricetta è tratta da un ricettario di una mia amica, che tanti e tanti anni fa me la fece copiare sulla mia mitica agenda di cucina: non sono in grado di citarvi la fonte. Con le dosi qui indicate vengono circa 50 ravioli.

Il condimento è volutamente semplice, per gustare il ripieno di patate e formaggio, essenziale ma saporito. Potete accompagnarli ad una vellutata di verdure, o una salsa di pomodoro, o ancora con della ricotta di pecora, che a me piace tanto. O tutti e tre insieme.

In rete ho anche trovato un breve video-tutorial molto carino che mostra come confezionare i culurgiones. Qualcuno aggiunge al ripieno anche un pò di spinaci cotti e strizzati.

ingredienti

Per circa 50 ravioloni

Per la pasta:  

  • farina di semola di grano duro, 300 gr  
  • 150 ml acqua
  • olio, 5g
  • sale, 5g
Per il ripieno:
  • patate a pasta bianca, 800 gr 
  • pecorino sardo , 300g 
  • olio e.v.o., 30g
  • 1/2 spicchio d'aglio
  • menta
  • noce moscata
Per condire:
  • burro
  • salvia
  • noce moscata
  • pepe nero
preparazione

Preparate la sfoglia.Fate un impasto con farina, acqua, sale e olio. Formate una palle, e fate riposare, coperta da un canovaccio, per circa un'ora.
Trascorso questo tempo, stendete con la macchina per la pasta, altrimenti nota come nonna papera.


Prepate il ripieno.
Lessate e schiacciate le patate, e conditele con olio, sale, pecorino grattuggiato, aglio schiacciato, menta fresca (poche foglioline) e noce moscata.
Volendo potete passare tutto al mixer.

Farcite.Stendete la sfoglia più sottile di una lasagna, quindi tagliate con un coppapasta e farcite con un pò di patate. Richiudete a mezzaluna e pizzicate, o in alternativa sigillate con acqua e l'aiuto dei rebbi di una forchetta.


Versate in abbondante acqua bollente salata e cuocete per due o tre minuti (verranno a galla quasi subito).

Condite con burro caldo in cui avete sminuzzato gli aromi, e una spolverata di formaggio grattuggiato.

martedì 7 febbraio 2012

Spaghetti con polpettine, alla "Lilli e il Vagabondo"

spaghetti homemade

Il trip del momento è Lilli e il Vagabondo: lo vediamo almeno una volta al giorno e non se ne può fare a meno. Quando non lo vediamo, Bry lo vuole raccontato.
L'analogia con gli spaghetti con le polpette del bel post di Stefania, dunque, è una pura casualità, anche se ammetto che, se non lo avesse scritto lei, io probabilmente non avrei pubblicato la mia ricetta (che è un pò diversa).

La verità è che non amo molto gli spaghetti al pomodoro, e nonostante Zenzero li abbia spesso guardati con aria sognante, ci volevano le richieste di mia figlia a convincermi:
"Mamma... cosa mangiano? Anche io voglio Quelli!"
"Tesoro, vuoi che li facciamo?"
"Certo, mamma, ed io ti aiuterò!"
[segue sguardo eloquente di Zenzero che pensa "te li chiedo da una vita e non li fai mai..."]


spaghetti homemade

Ed in un paio di giorni ci siamo organizzati: abbiamo fatto la pasta in casa, e le polpette piccolissime, ma che dico, minuscole (Ale mi dice che si chiamano monachine), e abbiamo passato l'intera giornata tutti e tre in cucina.
Pioveva, e faceva un gran freddo. Reduci dall'influenza (forse anche ancora dentro, fino al... naso!), abbiamo trovato il modo di passare un pò di tempo in casa divertendoci.

spaghetti

Nel web ci sono molte ricette di questo piatto amarcord, ma io ho seguito la mia ricetta di famiglia, ovvero il mio modo di fare il sugo di pomodoro con dentro le mie polpettine (in versione senza uova).
E sapete? Gli spaghetti erano davvero buoni... sarà che fatti in casa hanno tutto un altro sapore? O era l'Amore a condirli per benino?

spaghetti2

ingredienti

Per il sugo:
  • passata di pomodoro, 250ml
  • cipolla, 1 piccola
  • carota, 1 piccola
  • sale 
Per le polpette (senza uova):
  • macinato di carne mista (vitello e maiale), 400g
  • prezzemolo, q.b.
  • pangrattato, 2 cucchiai
  • latte, q.b.
  • formaggio grattugiato, q.b.
  • sale
Per la pasta fresca:
  • farina 0, 400g (+ altra per il piano di lavoro)
  • uova, 2 + 1 albume
  • sale, q.b.
  • acqua, q.b. (io 100ml circa)
preparazione

Ho cominciato dalle polpettine.

Impastate tutte gli ingredienti tranne il latte, usando formaggio a vostro gradimento.
Unite il latte alla fine, per dare la giusta consistenza all'impasto. Se necessario, unite altro pangrattato.
Formate delle polpettine non più grandi dell'unghia di un pollice.

Preparate il sugo.

Rosolate cipolla e carota finemente tritate in un paio di cucchiai di olio, quindi unite la passata e regolate di sale.

Unite un pò d'acqua (io di solito uso l'acqua necessaria a ripulire il contenitore della passata).
Versate nel sugo le polpettine, coprite con un coperchio e tenete la fiamma al minimo.
Lasciate cuocere un'oretta, per ottenere un sugo denso e gustoso.

Preparate la pasta.
Impastate in impastatrice tutti gli ingredienti, facendo andare per alcuni minuti a velocità media, per permettere una buona formazione del glutine.
Lo stesso se impastate a mano, ma dovrete impastare più a lungo (fate la fontana con la farina, e aggiungete al centro le uova sbattute e il sale, impastate, quindi aggiungete quanta acqua vi serve).
Lasciate riposare l'impasto (a forma di palla) sotto una ciotola coperta, per circa 30 minuti.

Trascorso questo tempo, con l'apposito attrezzo oppure a meno stendete la sfoglia (che con la farina 0 sarà piuttosto ruvida, come piace a me).
Ricavate gli spaghetti, che appenderete poi per farli asciugare.

Cuoceteli molto al dente (il tempo di cottura è inferiore ai 2 minuti) e conditeli con il sugo e le polpette.
Servite con una spolverata di formaggio grattugiato.

mercoledì 25 gennaio 2012

Tagliatelle con farina di ceci: il mio primo MTC

tagliatelle con farina di ceci

Era piena estate sull'isoletta quando la mia nonnina, insieme alle parenti più strette, dedicava intere giornate alle tagliatelle  e alla pasta fatta in casa. In quelle giornate epiche si cominciava a cucinare al mattino presto e si finiva dopo la merenda, che in realtà era senza interruzioni col pranzo.
Era faticoso, ma bellissimo: tante donne, di tante generazioni diverse, tutte in cucina. Sembrava di fare un tuffo nel passato, o per meglio dire sembrava che il tempo si dilatasse creando una nuova dimensione che le racchiudeva tutte.
Come un tempo, le tagliatelle preparate per un esercito di persone si mettevano a stendere sulle spalliere dei grandi e antichi letti: nessun altro posto della casa avrebbe permesso di stenderne tanta quantità.
Le pentole di sugo per condirle, semplice e genuino, avevano dimensioni incredibili.

Da dieci anni non ricordavo tutto questo (è il periodo dei "dieci anni fa"). Quando mi sono sposata ho comprato un'attrezzatura notevole per preparare la pasta in casa, e per molto tempo ho riprodotto settimanalmente diversi formati di pasta, dedicandomi con passione e dedizione anche al confezionamento di moltissimi ravioli ripieni di ogni ben di dio.
Poi... ho smesso. E' cambiata la vita, la casa, le abitudini.

Finché la scorsa settimana non mi è tornata mente questa fetta di passato. Finché non ho incontrato sugli scaffali del supermercato una marca di farina di ceci che proponeva questa ricetta (le dosi non le ho segnate perché non l'ho comprata, l'avevo già in casa). Finché non ho incontrato online la mia carissima amica Flavia con la quale ho condiviso il progetto. E lei mi ha invitato a partecipare all'MTC di gennaio.

Ora, diciamolo: sto partecipando solo per estrema fiducia nei suoi confronti, per affetto e gratitudine per la compagnia ed il sostegno che mi fornisce non solo in questa ricetta ma in molte molte altre. Non nutro nessuna speranza di essere nemmeno vagamente all'altezza delle partecipanti, non per falsa modestia, ma per sincera ammirazione per molte delle blogger protagoniste (alcune delle quali conosco personalmente, e proprio per questo stimo ancora di più, dopo aver anche assaggiato le loro ricette!).

Come ho detto a Flavia, una cosa è cucinare, un'altra è essere brave in cucina. Io cucino. Con passione, dedizione, impegno, ma senza competenza. Mi piace molto farlo, mi piace migliorarmi, e quindi continuerò a farlo, a confrontarmi, a cercare di condividere gli argomenti di questa appassionante materia.
Con questo spirito, partecipo.


Ma non potevo non dedicare all'amicizia questa mia ricetta: perché la cucina unisce emozioni, affetti, storie, persone, tradizioni. Appiana le differenze, esaltandone il lato migliore. Avvicina le cose in comune, arricchendole.
Insomma, questo piatto è dedicato a Flavia e alla sua tagliatelle-story. Perché, senza volerlo, senza rifletterci, si intreccia alla mia storia e ai ricordi della mia nonnina come le parole del nostro pomeriggio passato insieme a condividere tristezze, gioie e dolori ... e tagliatelle.

tagliatelle con farina di ceci

Qualche nota tecnica:

1) ho utilizzato un solo uovo pensando che la farina di ceci tende ad addensare parecchio, ed ho per questo utilizzato una parte di acqua (tanta quanta è necessaria a dare la giusta consistenza all'impasto) al posto del secondo uovo (la dose delle tagliatelle classiche prevede un uovo ogni 100g di farina).

2) Il sapore della farina di ceci è molto caratteristico, così come il suo odore. Queste dosi non mi dispiacciono, ma la prossima volta proverei senz'altro a "tagliare" la farina diversamente: 50 g di farina di ceci e 150g di farina 00. Credo che si ottenga così un sapore meno rustico e più equilibrato.

3) Per condire questo piatto ho usato burro e salvia per apprezzarne meglio il sapore, dal momento che era la prima volta che mangiavo delle tagliatelle fatte con la farina di ceci. Direi che rendono benissimo (forse anche meglio) con un sugo di pomodoro o con una vellutata di verdure. 

ingredienti

In questa ricetta, per 2-3 persone, ho usato:
  • farina 00, 100g
  • farina di ceci, 100g
  • uovo medio, 1
  • acqua q.b.
preparazione

Setacciate le due farine e formate la fontana sul piano di lavoro o dentro una ciotola capiente.
Sbattete leggermente l'uovo, versatelo al centro della fontana.
Impastate fino a formare una palla, e lasciate riposare sul tavolo, coperta con una ciotola, per circa 30 minuti.

tagliatelle con farina di ceci

Riprendete l'impasto e tirate la sfoglia.
Le istruzioni migliori, minuziose, dettagliate (e che io avrò letto mille-e-cento volte) le trovate qui.
Io ho scelto di dare alla palla una forma rettangolare perché dal rettangolo finale mi viene meglio ricavare le tagliatelle.

tagliatelle con farina di ceci

Tirate la sfoglia allo spessore che si avvicina al vostro gusto, e infarinatene la superficie.
Ripiegate la sfoglia su se stessa, più volte, e tagliate con l'apposito attrezzo (la coltella) o, se come me non ne siete provvisti, usate un coltello.

tagliatelle con farina di ceci

Allargate le tagliatelle srotolandole, formate i nidi o lasciatele ad asciugare su un mattarello o un bastone appoggiato tra due sedie (io le ho "stese", come faceva la nonna, per circa 90 minuti).
Cuocete pochi minuti e servite al dente, con condimento preferito.

tagliatelle con farina di ceci

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E' per questo che ogni tanto latitiamo...