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martedì 31 maggio 2011

NewYork CheeseCake: inimitabile.

cheesecake

Comincio a da lontano. Credo di aver conosciuto la CheeseCake qualche decennio fa, in un locale di cucina amercana nella mia città. Era alta, cremosa, dolce, e ricoperta da uno strato sugosissimo. Un sogno.
La base, che rimane la mia parte preferita, era preparata con biscotti sbriciolati, burro e noci pecan.
Me ne sono innamorata, e come me anche Zenzero.
Da allora è stato un continuo provare e riprovare (credo di aver lasciato domande e richieste sulle cheesecake su ogni forum di cucina italiano). Senza mai riuscire.

I motivi? Tanti. Alla base quello di non essere mai andata alle origini: se voglio imparare a fare la pasta, ad esempio, vado in Italia, non vado in Inghilterra. E così, non mi sono mai addentrata nei ricettari britannici e statunitensi. Grave errore.

Secondo motivo: lo stampo. Eccolo qui, ve lo presento:

stampo irlandese in silicone

Lui è uno stampo in silicone da diametro di 18cm ed è altissimo. E' il tocco di magia per quelle torte che sembrano grattacieli che si vedono nelle pasticcerie di Londra, ma anche in Irlanda, in cui ho passato, sin da due anni fa, ore a disquisire su come sia possibile ottenere torte così alte. Eh, il motivo è che da noi non avevo mai visto stampi da forno così, e invece possono fare la differenza.
Ora lui è mio, l'ho infilato in valigia (è di silicone, leggerissimo da portare, no??) e l'ho portato via con me.

Terzo motivo: gli ingredienti. La crema non sarà mai come quella ottenuta con il loro formaggio, a quello ci si adatta, ma il risultato non sarà mai lo stesso. Ma è comunque accettabile. Si possono usare dei formaggi bianchi cremosi tipo phladelphia, o quark, insieme alla nostra meravigliosa ricotta.

Ultimo: la tecnica di cottura. Ho girato tanto, eppure la mia soluzione era dietro l'angolo (proprio geograficamente!). Si chiama Imma, ed ha un'intera pagina dedicata a meravigliose cheesecake. Il suo blog è stupendo, e non ha certo bisogno della mia pubblicità, ma io da lei ho imparato molto sulle cheesecake.
Dopo aver letto lei, ho scoperto su altri siti particolari interessanti ma ancora ho da migliorarmi.
Resta il fatto che, finalmente, dopo almeno 20 anni, sono riuscita a fare una CheeseCake degna di questo nome, e non solo sformati dolci e bassi che vagamente ricordavano questo dolce squisito.

Morale della favola: si possono fare tante cheesecake, ma per la CheeseCake Neyorkese ci vuole accorgimento. E un pò d'arte. Abbiate pazienza, e otterrete un risultato che vi soddisferà pienamente!

nycheesecake

ingredienti
 

Per la base:
  • biscotti secchi (tipo digestive o oro saiwa), 125g
  • cacao zuccherato in polvere, 2 cucchiai abbondanti (facoltativo)
  • burro, 150g
  • mandorle non pelate, 60g

Per la crema:
  • cream cheese (formaggio bianco cremoso), 400g
  • ricotta, 200g
  • panna da montare, 200ml
  • uova, 3 intere
  • scorza di limone o vanillina
  • zucchero di canna, 150g

Per il topping
  • confettura di ciliegie o lamponi, 2 o 3 cucchiai
  • succo d'ananas, q.b.
  • fragole, un paio 
preparazione 

Preparare la base. Mettere i biscotti al mixer (o in una busta di plastica, usando il mattarello), e sbriciolarli unendoli al cacao e alle mandorle.
Fare fondere completamente il burro, e versarlo sulla polvere di biscotti, mandorle e cacao.
Schiacciare il composto sabbioso sul bordo di uno stampo (18 cm di diametro e 8-10cm di altezza), e riporre in frigo per il tempo necessario a preparare la crema.

Preparare la crema. Mescolare i formaggi e la panna, lo zucchero ed un pò di scorza di limone grattuggiata.
Montare con le fruste per qualche minuto, quindi unire le uova uno alla volta, lasciando incorporare ciascun uovo prima di unire il successivo. Montare molto rapidamente con una frusta elettrica finché non si ottiene un impasto setoso (1 o 2 minuti al massimo, col Kenwood anche meno).
Versare sulla base della torta.

Cottura (attenzione, questi passaggi sono molto importanti). 
Preriscaldare il forno a 200° (il mio è un forno statico) .
Cuocere a questa temperatura per 10 minuti, abbassare poi, senza aprire il forno, a 150° e cuocere per altri 50 minuti o più, finché tutta la crema non apparirà soda e leggermente dorata. 
Aprire il forno e lasciare raffreddare il dolce senza tirarlo fuori
Uscire quindi dal forno, e portarlo a temperatura ambiente.
Quando è totalmente raffreddato, riporre il frigo e lasciare a rassodare per una notte intera.

Topping e decorazione.
Frullare la marmellata con un goccio di succo di ananas (o di limone, io ho preferito un sapore più dolce), fino ad ottenere la giusta consistenza (a goccia).
Versarlo con una spatola sulla superficie del dolce, spalmando abbondantemente ed in modo regolare, e decorare con delle fettine di fragole.    
 

lunedì 30 maggio 2011

Lemon Madeira Cake

lemon madeira cake

All' English Market di Cork si trovavano tante pasticcerie con scaffali ripieni di Lemon Madeira Cakesia al bancone sia avvolti in pellicola trasparente. Devo ammetterlo, non è che mi facesse una buona impressione, così conservato. Eppure, documentandomi, ho scoperto che questo è un dolce che si conserva abbastanza bene, e che spesso viene utilizzato affogandolo in una crema che ne confonda la perduta sofficità quando è già di qualche giorno. Secondo qualcuno migliora col tempo.
In pratica, il Madeira Cake è un Pan di Spagna molto usato nella cucina anglosassone per ottenere torte alte e morbide (non ha bisogno infatti di essere bagnato).
Tradizionalmente aromatizzato al limone, si trova anche preparato con scorza di arancia o in altro modo. Prende il nome (Madeira) da un liquore molto in voga nel periodo in cui la ricetta fu inventata, e che veniva servito insieme al dolce (XVIII-XIX secolo).
Secondo me è buono così: una torta appena sfornata, perfetta per risollevare gli animi in un pomeriggio stanco. Ottima con il tè o con una tisana, così alta e soffice, concilia decisamente il relax.
ingredienti 
  • burro, ammorbidito,175g 
  • zucchero semolato, 175g
  • uova medie, 3
  • farina autolievitante, 250g (oppure 250g di farina 00 con 4-5 cucchiaini di lievito)
  • limone, scorza grattugiata e succo, 1 
  • arancia, scorza grattuggiata, 1 (facoltativa)
  • buccia di cedro (opzionale, per decorare), 2 o 3 fette sottili

preparazione 


Preriscaldare il forno a 175-180°.
Imburrare una tortiera rotonda e alta da 20cm e riverstirne i lati con carta oleata. 

Mescolare insieme il burro e lo zucchero fino a che non siano chiari e spumosi. Sbattere le uova, una alla volta, aggiungendo un cucchiaio di farina con ogni uovo.

Unire la scorza di limone e di arancia,  e il succo e la farina rimanente. 

Cuocere per 25 minuti.

Togliere dal forno e disporre le fette di cedro tritate sulla parte superiore della torta, se si utilizzano. Cuocere in forno per altri 40-50 minuti, o fino a quando è solo soda al tatto, e uno stecchino esce asciutto dopo essere stato inserito al centro. 

Si otterrà un dolce dalla forma di un panettone, dalla consistenza simile ad una brioche, ma meno burroso.
E' possibile farcirlo con crema al limone, in tre strati poiché la torta è molto alta, e decorarlo con una glassa agrumata.

Per la glassa unire zucchero a velo e succo di limone in una ciotola e mescolare fino a che non si ottiene la consistenza voluta. Stendere sopra la parte superiore e sui bordi della torta. 

sabato 28 maggio 2011

Pasticcio di maiale (Pork Pie)

pork pie

Il pasticcio di maiale, o Pork Pie, è un piatto tradizionale britannico. Consiste in un involucro di pasta allo strutto (che chiamano hot water crust pastry) ripieno di tritato di maiale e gelatina.
E qui c'è una cosa che trovo geniale, e che ho appreso durante il mio viaggio irlandese: la gelatina, che si ottiene da un brodo caldo fatto con le ossa di maiale (che potrete farvi spezzettare dal macellaio per infilarle più comodamente in tegame), ha la funzione di riempimento, dal momento che la carne si espande durante la cottura, e si restringe durante il raffreddamento, lasciando dei vuoti sgradevoli nella pasta.
Ora, ditemi se non hanno ragione.
Il procedimento è un pò lungo, ma sono sicura che le fatiche saranno ricompensate.
Mi sento un pò dentro ad una trasmissione televisiva, quando vi racconto queste cose: e sono felice di aver scoperto cose nuove, un pò chiacchierando, un pò studiando su internet.
E' vero, la cucina britannica ha la fama di essere peggiore di tante altre, ma quando si vanno a cercare le ricette tradizionali, e soprattutto si parla con la gente, secondo me si trova sempre qualcosa di buono.
Bisogna avere fiuto, pazienza, e buoni consigli!

Pork pie

ingredienti 
Per la pasta:
  • strutto 120g 
  • farina, 450g 
  • sale marino, 1/2 cucchiaino 
  • latte, 1 / 2 cucchiaino 
  • acqua, 150ml  
  • 1 tuorlo battuto, per spennellare 
Per la farcia:
  • spalla di maiale magra, macinata grossolanamente, 500g 
  • pancetta di maiale, (senza pelle) tritata finemente, 200 g 
  • foglie fresche di salvia, tritate finemente, circa 1 cucchiaio 
  • foglie di timo fresco (solo le foglie), circa 1 cucchiaio 
  • pimento di terra, 1/4 di cucchiaino 
  • noce moscata grattugiata fresca, 1/4 di cucchiaino 
  • sale, 1/2 cucchiaino 
  • pepe nero appena macinato, 1/2 cucchiaino 
 Per la gelatina
  • carote, 2 tritate grossolanamente
  • cipolla, 1 tritata grossolanamente   
  • ossa di maiale, 900g (con un po 'di carne e tagliate a piccoli pezzi per entrare in un tegame)
  • alloro, timo, salvia, una manciata per ciascuno 
  • sale, 1 cucchiaino 
 
preparazione 

Per la pasta: 
Passare a setaccio la farina in una ciotola con il sale. 
Mettere lo strutto e il latte in una casseruola con l'acqua, mettere sul fuoco fino a quando lo strutto è completamente sciolto. 
Versate il liquido caldo nella farina e sbattete con un cucchiaio di legno o una frusta fino a quando si forma un impasto morbido. 
Lasciare raffreddare mentre si prepara il ripieno, ma nel frattempo tornare ad impastarla un paio di volte. Questa pasta deve essere utilizzata a temperatura ambiente, altrimenti diventa fragile e secca. 
Per il ripieno: 
Riporre il tritato di spalla di maiale, la pancetta tritata, e il trito di erbe e spezie in una grande ciotola. Insaporite con il sale e il pepe. Mescolare bene con le mani fino a quando gli ingredienti sono perfettamente amalgamati. Dare al ripieno di carne la forma di una palla e lasciare nella ciotola. 

Staccare meno un terzo della pasta e tenerlo da parte per il coperchio della torta. 
Utilizzare quindi il mattarello con i due terzi della pasta posta su una superficie leggermente infarinata Formare un cerchio di circa a 3 cm di spessore e circa 20 centimetri di diametro 
Trasferitela quindi in una teglia a cerniera imburrata e infarinata e modellare la pasta intorno al bordo. Lasciare la pasta nella teglia per circa 10 minuti in frigorifero. 
E' possibile fare delle porzioni individuali nel modo seguente: dividete l'impasto in piccole parti uguali, e ciascuna dividetela in tre parti, di cui una servirà per il coperchio. La parte rimanente di ciascuna verrà stesa intorno ad un barattolo di vetro infarinato, e riposta in frigo a solidificare, quindi staccata con l'aiuto di una spatola. Così si otterranno delle piccole "scatolette" di pork pie. 

Prendere il ripieno, versarlo nella base di pasta. 
Prendete la pasta rimasta da parte per fare il coperchio per la torta. 
Stenderlo sul piano di lavoro infarinato in un disco grande abbastanza da trasbordare leggermente la torta. 
Utilizzare del tuorlo d'uovo sbattuto per spennellare il coperchio e la parte superiore della base della torta. 
Mettere il coperchio di pasta sopra il ripieno di carne e premere i bordi per sigillare ermeticamente (pizzicare i due bordi saldamente tra pollice e indice). 
Fare uno o più buchi per far uscire il vapore, attraverso i quali, essendo abbastanza larghi, dovrà anche essere versata il brodo per la gelatina una volta che la torta sarà cotta. 
Piegare a metà un lungo foglio di carta da forno in modo che diventi di doppio spessore, avvolgere questo due volte intorno alla torta ermeticamente così la torta si gonfia subito e mantiene la sua forma. Potete utilizzare dello spago per legare la carta da forno intorno alla torta e mantenere così la sua forma durante la cottura. A differenza del Melton Mowbray Pie, che si abbassa un po' in cottura, questa sarà più alta, perché sostenuta. 
E' possibile cucinarla subito, o tenerla in frigo per una notte prima della cottura, per un risultato migliore. 
Preriscaldare il forno a 200C. Collocare la torta su una teglia da forno (per raccogliere tutto il liquido dalla torta mentre cuoce) e cuocere per 30 minuti a 200C. Poi abbassare il fuoco a 160 C e continuare la cottura per altre 2 ore. 
Tirare la torta fuori dal forno e lasciare raffreddare. 
Una volta che la torta si è raffreddata a temperatura ambiente versare lentamente il brodo caldo liquido (per fare la gelatina) nel foro del vapore sul coperchio della torta usando un imbuto - fino a quando il liquido raggiunge la superficie. 
Posizionare la torta, ancora legata con la carta da forno, su un piatto e metterla in frigorifero fino a quando la gelatina si è solidificata, quindi ripetere ancora una volta il procedimento con altro brodo. 
A seconda della quantità di vuoto che si crea sotto il coperchio della torta, verrà utilizzato più o meno brodo. 
Lasciarla a raffreddare per una notte intera, quindi servire in grossi pezzi. 

Per la gelatina di maiale, mettere tutti gli ingredienti in una pentola capiente e versare acqua sufficiente a coprirli (circa 4 litri). 
Portare lentamente a ebollizione, poi ridurre il calore gradualmente. 
Cuocere a fuoco lento per tre ore, senza coperchio, per aiutare l'evaporazione, e scremare poi il brodo da tutte le impurità che affiorano in superficie.  





 sitografia:
  • http://historicalfoods.com
  • http://en.wikipedia.org 
  • http://www.deliaonline.com/recipes/cuisine/european/english/picnic-pork-pie.html 

giovedì 26 maggio 2011

Torta Banoffi (Banoffee Pie)

banoffipie

Mentre ero in Irlanda, durante l'immancabile tappa all' English Market (l'incantevole regno delle fate per gli amanti della cucina come me), mi sono imbattuta in questa torta per caso: mi ha incuriosito il nome, torta Banoffi, ho chiesto in giro cosa fosse, mi hanno raccontato di questo dolce un pò flan un pò cheesecake e tremendamente calorico.
Io non ho avuto il coraggio di tornare in pasticceria per provarlo, perché non amo il sapore del mou. Eppure chissà, magari mi sarebbe piaciuto. L'aspetto è decisamente gradevole, ed è per questo che oggi vi racconto la ricetta.
La torta Banoffi nasce in un ristorante inglese dell'East Sussex. Gli autori che ne rivendicano la paternità sono Ian Dowding e Nigel Mackenzie del ristorante The Hungry Monk. Già il nome è così carino da aver attirato tutta la mia simpatia.
Il nome deriva dall'unione dei nomi banana e toffee, ovvero caramello.
Si ispira ad una ricetta americana, il Blum's Cofee Toffee Pie, che univa il sapore del mou a quello del caffè e della panna montata. Non  male, credo, il caffè stempera bene la dolcezza del mou.
Ma torniamo al Banoffi, che si prepara con le lattine di latte condensato.
Voi le trovate facilmente? Io no.
Ma le storie che nascono in cucina mi affascinano sempre, ed oggi non ho resistito alla tentazione di raccontarvela, in versione originale (poiché è diventata un classico della pasticceria inglese ne esistono ormai diverse varianti, anche con la base tipo cheesecake). E poi, chi lo sa: ho la testa dura, e non è detto che non riesca a procurarmi tutti gli ingredienti.
Ne esiste anche una variante che sostituisce alle banane un sottile strato di mele: si chiama, in modo molto divertente, Apploffi.
La versione irlandese, che vedete nella mia foto, è con una base di biscotti digestive e burro, come per la cheesecake, ed una decorazione ottenuta con cioccolato fondente sciolto e versato a filo.
Per vostra curiosità: costava 5€ a fetta. 

Banoffeepie

Aggiunta postuma:
quando il caso non è un caso. Mi sono imbattuta, a distanza di pochi giorni, nel sito di un mostro sacro della cucina inglese. Lei fa questa Banoffee. Non posso che soggerirvi di dare un'occhiata.

ingredienti
 

Per la base (ricetta originale):
  • farina, 250g
  • burro, 125g
  • zucchero a velo, 25g
  • uova, 1 + 1 tuorlo 
Per la farcitura:
  • latte condensato, 1 barattolo e 1/2 
  • banane mature, 5 o 6
  • panna da montare, 425ml
  • caffè istantaneo, 1 cucchiaino
  • zucchero semolato, 1 cucchiaio
  • caffè macinato, un pizzico  

preparazione 


Base di pastafrolla:
Mettere la farina e lo zucchero in una ciotola, tagliare il burro a dadini, e poi strofinarlo alla mistura di zucchero e farina strofinandolo tra le mani finché la sua consistenza non somiglia a quella del pangrattato.
Unire le uova, e impastare fino ad ottenere una pastafrolla. 
Mettere in  frigo per mezzora, poi stenderla molto sottilmente, pochimillimetri, e usarla per foderare uno stampo da flan di circa 25 cm.
Bucherellare il fondo coi rebbi di una forchetta, ricoprirla con cartaforno e fagioli secchi, e infornarla per 15 minuti a 200°.
Togliere i fagioli e la carta e rimettere in fonro finché non avrà un colore leggermente dorato.
Togliere dal forno e fare raffreddare.

Farcitura: 
Mettere le lattine di latte condensato chiuse in una pentola dove possano essere ricoperte interamente d'acqua. Portare ad ebollizione e assicurarsi che il livello dell'acqua non diminuisca, per evitare che espldano, aggiungendo dunque altra acqua bollente. Devono bollire per tre ore.
Il procedimento può essere fatto per più lattine del necessario, che si conservano per mesi e sono pronte all'uso quando si vuole utilizzare il mou per la Banoffi. 
Qualcuno ha anche escogitato di bollirle in un recipiente fuoco-forno, coprendole con un coperchio per evitare che l'acqua evapori, trasferendole poi in forno alla temperatura di 140° per tre ore e mezza.
Togliere le lattine dall'acqua e fare raffreddare.
Versare il contenuto delle lattine sulla base di pastafrolla e ricoprire con le banane sbucciate e affettate.
Montare la panna con il caffè solubile e lo zucchero, e formare uno strato sulle banane.
Spolverizzare col caffè macinato e riporre in frigo per qualche ora, servire a temperatura.

martedì 24 maggio 2011

Fish Fishy Pie

Fish Fishy PIe

Mi mancano i giorni di vacanza. Mi manca il tempo lento, l'organizzare il tempo libero, il ritrovarsi in casa con amici alla fine del giorno, le tisane serali e la buona compagnia.
Mi manca la mia famiglia riunita, le passeggiate, o profumi, le piccole nuove cose.
Mi manca l'Irlanda.
Mi manca anche la scoperta di nuovi sapori, come questa fish-pie, specialità di un ristorante di pesce, piacevole scoperta della sera del mio compleanno.
Ero stanca, sarei stata volentieri a casa, dopo la gita a Blarney ed il bacio della famosa pietra. Ma agli amici non si può dire di no, e grazie al mio caro amico Giuppe ho scoperto questo nuovo piatto.
Innamorata all'istante, non ho potuto fare a meno di replicarlo, qui a casa: e allora, ricettario comprato appositamente perché ne conteneva la ricetta, rigorosamente in inglese, e tour gastronomico alla ricerca di prodotti adeguati anche qui in Italia.
Non è una preparazione difficile, lo giuro: dei pezzi di salmone e merluzzo deliscati, cotti in una crema bechamel aromatizzata, e ricoperti da una crosta di patate. Forse più adatta al freddo invernale, ma noi ce la siamo gustata anche adesso.
Ottimo sapore, semplice preparazione, più di quanto immaginassi.

La ricetta è tratta dal libro Irish Cooking, tratto da The Irish Heritage Cookbook

fishpie

ingredienti 
per 3-4 persone:
  • salmone deliscato, 500g
  • merluzzo deliscato, 250g
  • salvia, 5 grandi foglie
  • alloro, 2 foglie
  • pepe in grani, q.b.
  • zenzero fresco, un centimetro (aggiunta personale) 
  • latte, 150ml
  • acqua, 150ml
  • sale, q.b.
  • farina, 25g
  • burro, 25g
  • patate, 450g bollite e schiacciate
  • burro, 25g

Fish Fishy Pie


preparazione 


Fish Fishy PieLessate in un tegame oliato il pesce intero, con gli aromi (l'alloro spezzato, la salvia tritata, il pepe intero), il latte e l'acqua.
Cuocetelo al dente e tenete da parte i pezzi di pesce.
Eliminate le foglie di alloro.







Fish Fishy PieUnite farina e burro al liquido di cottura e formate una salsina semi-liquida.
Ponete i pezzi di pesce sfilettati in cocotte da forno, copriteli con la salsina ottenuta, tenete da parte.
Unite il burro e sale al purè di patate, e ricoprite con questo le cocotte.

Fish Fishy Pie

Cospargete di olio e fate cuocere in forno a 200° per 20 minuti.
Se necessario gratinate un pò, per dorare la superficie delle pietanze.





Consiglio personale:
aumentate un pò le quantità di burro per dare più sapore, e aggiungete dell'aglio intero alla cottura del pesce.  
 

lunedì 23 maggio 2011

Bistecche di tritato ai tre pepi

Che il pepe faccia male è ormai una diceria: sappiamo infatti che migliora le funzioni digestive, stimola il sistema immunitario, è antibatterico e riduce il gonfiore addominale. In queste bistecche di carne tritata è soprattutto buono!

bistecche di tritato ai tre pepi

Il peperoncino è una pianta della famiglia delle Solanaceae, originario delle Americhe ma attualmente coltivato in tutto il mondo. Oltre al noto peperone, il genere comprende varie specie di peperoncini piccanti, ornamentali e dolci.
La sua piccantezza è legata alla presenza dei capsaicinoidi, tra cui l'alcaloide capsaicina. Si misura empiricamente tramite una scala che va da 0 a 10, che hai nome di scala di Scoville.
Il grado di piccantezza varia non solo in base alla varietà ma al grado di maturazione della specie: in genere più è maturo più è piccante.
Il motivo per cui è solitamente abbondante nei paesi a clima caldo-umido è legato ad una delle sue proprietà, quella antisettica, che aiuta a conservare meglio di cibi.
E' ricco in vitamina C e sembra abbia proprietà benefiche, purché usato con moderazione e in assenza di problemi gastro-intestinali.
Se siete curiosi, ulteriori approfondimenti li trovate in questa scheda.

Ve lo propongo oggi in una ricetta imparata in Irlanda, m a mio parere molto U.S.A., le bistecche di tritato ai tre pepi.
Sono dei semplici hamburgers "panati" con un trito di pepe e frutti piccanti.
Scegliendo le giuste varietà, il risultato non è "incendiario", ma conferisce alla carne un particolare sapore aromatico.

Le specie qui proposte sono  tutte della cultivar Caspicum Annuum:
  • il Super Shepherd, una specie di provenienza italiana, che ha frutti di circa 12 cm e un sapore dolce (piccantezza 0 sulla scala di Scoville); in alternativa va bene anche il peperoncino Antohi romanian, originario della Romania, con frutti gialli e rossi.
  • il Kenyan (provenienza africa centrale), di circa 7 cm e di colore verde anche se maturo, o in alternativa,  il Bangalore Torpedo o il Poblano (Messico). Entrambi con valore di piccantezza 2.

bistecche di tritato ai tre pepi

ingredienti
  • tritato di manzo, 600g
  • peperoncino rosso Super Shepherd, un paio
  • peperoncino verde Kenyan, un paio
  • pepe nero in grani, q.b.
  • uovo, 1 medio
  • pangrattato, q.b. 
  • sale e olio
    preparazione 
Mescolate il macinato di manzo con l'uovo e il pangrattato, e se necessario aggiungete una goccia di latte. 
Salate e dividetelo in 6 parti uguali, dando loro una forma di bistecca.
Tritate al mixer, o molto finemente al coltello, i due peperoncini.
Mescolateli al pepe in grani, e passate ogni bistecca sulla panatura, ambo i lati. 
Cuocete sulla piastra, o in forno, a 200° per 15-20 minuti, cosparse con un filo d'olio.


domenica 22 maggio 2011

Agnello ai tre aromi con patate

agnello ai tre aromi con patate

Eravamo in Irlanda, e le sere erano fresche e lunghe. Tanta luce, tanta calma, e la possibilità di respirare fino all'ultimo lungo raggio di sole.
Ad ogni spesa, che era per noi un divertimento, la carne di agnello ci ammaliava, coi suoi tagli rosei e insoliti, il suo sapore ricco ma leggero.
E così, nella semplicità di questa preparazione, abbiamo bissato nella scelta del taglio: del resto, se maiale e vitello possiamo goderceli anche in patria, perché non gioire di questa carne così genuina e per noi diversa?
Una piccola nota: il pediatra mi ha sempre detto, durante lo svezzamento, che la carne di agnello è molto digeribile per i bambini, e soprattutto anallergica: questo la rende un taglio da preferire, soprattutto quando non è molto grassa come questa, per le cene dei nostri piccoli.
A questa ricetta si unisce un divertente gioco, quello di usare un macina-noce moscata, sfizioserìa della casa di cui mi sono subito innamorata, non solo per il fatto che era un simpatico oggetto di design, ma perché amo particolarmente la noce moscata. Ho provato a dare un'occhiata in giro al rientro, ma pare non sia cos comune da trovare. Voi ne sapete qualcosa?

agnello ai tre aromi con patate

ingredienti 
  • coscia di agnello disossata, 6 fette 
  •  patate, 6 grandi
  • noce moscata
  • origano
  • pepe bianco grattugiato
  • sale e olio, q.b.
 
preparazione 


Lavare, pelare, affettare le patate.
Disporre in una teglia rettangolare uno strato di bakingpaper (la chiamano così, non è un nome delizioso??) e oliarne la superficie. 
Disporre le patate su tutta la superficie, salare e cospargere di  olio, noce moscata e origano.
Adagiarvi sopra le fette di carne e cospargere ancora con gli aromi, per ultimo il pepe, e  sale e olio.
Cuocere a 180°-200° per 15-20 minuti, a seconda dello spessore delle vostre fette (sia di carne che di patate). 

giovedì 19 maggio 2011

Torta morbida alle mandorle

La torta morbida alle mandorle è un dolce dal sapore molto intenso, dalla consistenza umida, che non ha bisogno di creme che l'accompagnino. Una coccola per qualsiasi ora della giornata, ed ottima a fine pasto accompagnata da un buon vino liquoroso. La mia idea? Le mandorle rendono preziosa una torta davvero semplice da preparare.

torta morbida alle mandorle

La sicilia, che oggi porto in giro per il mondo, in questa torta alle mandorle.
Questo dolce ha il sapore di casa mia, e pur essendone oggi tanto lontana, lo preparo per una cena che verra' gentilmente preparata in nostro onore, dai nostri ospiti irlandesi.
Dalle mie parti quando si e' invitati a cena si porta il dolce, quindi...

Eccola, ispirata da qui: pochi ingredienti, ma familiari, in un procedimento molto semplice.
Il sapore corrisponde al profumo, e spero che sia un regalo gradito.

Ottimo il contrasto con cacao amaro, ma va bene anche servirla con zucchero a velo, o con una crema delicata aromatizzata alla mandorla.

torta morbida alle mandorle

ingredienti

Dosi per una tortiera di 18-22cm di diametro.

  • farina, 2 cucchiai colmi (60gr)
  • farina di mandorle, 120g
  • uova, 3 medie
  • burro, 150g (si può diminuire fino a 100g)
  • zucchero a velo, 150g
  • lievito per dolci, 10gr
  • liquore amaretto, 3 cucchiai
  • gocce di cioccolato fondente, q.b. (facoltative)
  • per decorare: zucchero a velo o cacao amaro in polvere
torta morbida alle mandorle

preparazione

Lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente oppure scioglietelo al microonde o in un tegame e fatelo raffreddare.

Montate con la frusta elettrica gli albumi a neve fermissima, e tenete in frigo.


Montate ora i tuorli con lo zucchero per almeno 10 minuti, fino ad ottenere una massa soda e fermissima.

Unite il burro fuso rigorosamente freddo a cucchiaiate, senza fermare la frusta, alternandolo alle due farine setacciate con il lievito.
Unite l'amaretto.

Amalgamate all'impasto gli albumi a neve, con una spatola, e incorporate cercando di non smontarli, con movimenti dal basso verso l'alto e facendo ruotare la ciotola.

Versate in una tortiera da 18-22 cm (qui circa 18cm ma molto alta) precedentemente imburrata e infarinata, e distribuire uniformemente le gocce di cioccolato (facoltative).
Infornate a 170° per circa 30 minuti (fare la prova stecchino).

Sformate rapidamente su una  gratella per dolci, e capovolgete il dolce -una volta freddo- sul piatto a servire. La torta migliora col tempo, sarà quindi più buona il giorno dopo. Cospargete di zucchero a velo, o, per non addolcirla troppo, di cacao amaro.

torta morbida alle mandorle

lunedì 16 maggio 2011

La colazione irlandese

irish breakfast

Mangiare in questo modo appena alzata dal letto è una prova che non riuscirei a superare.
Però i miei commensali la usano, e volevo raccontarvi di quanto facilmente si può prendere questa abitudine alimentare se si vive con questi ritmi.
Questo post, quindi, è un po' ricetta, un po' diario di viaggio.
La mattina ci alziamo molto tardi, ed a pranzo non abbiamo quasi fame.
Mi ostino ancora a fare la mia semplice colazione italiana, del tutto incompatibile alle esigenze del resto della famiglia.
Sarebbe perfetto se io potessi fare un'abbondante colazione, e saltare il pranzo.
Ma che ve lo dico a ffa'?? Sono a dieta.
Prendo spunto, però, per raccontarvi di questi ingredienti comuni per la colazione irlandese: il rasher è una fetta sottile di prosciutto o pancetta diversa da quella che si trova dalle nostre parti, e che diventa subito  molto croccante. La accompagnano a uova e a salsicce locali, che, se pur grasse, hanno un sapore più leggero delle nostre, forse meno artigianale e più lavorato (nella foto in basso).
Vi parlo ovviamente di prodotti per la grande distribuzione, perché sono certa che nelle zone di campagna i sapori cambiano nettamente. Ma noi siamo in citta' e non credo ci consentiremo grandi spostamenti con molta facilita'. Ci accontentiamo di quel che possiamo, considerato che siamo con "baby a bordo"!


P.S. Non dimenticate di iscrivervi ai follower di questo blog, in questi giorni andro' in giro cercando qualcosina di utilizzabile come "premio fedelta'" messo in palio da MelaZenzero...

irish_breakfast

ingredienti

  • rasher, 2 fette
  • uova, 1
  • soda bread, q.b.
  • salsicce, un paio (sono piu' piccole delle nostre, della dimensione dei wurstell grandi)

preparazione


Tostare il pane.
Preparare in un padellino antiaderente la pancetta tostata.
Imburrare un'altra padella, e preparare l'uovo.
Tolto l'uovo ed il rasher, rosolare le salsicce.
Impiattare.
Accompagnare con succo di frutta.

domenica 15 maggio 2011

Braciole di agnello in salsa di carote

Coscia di agnello in salsa di carote

Siamo in viaggio. E cuciniamo ugualmente :-) perché oltre ad essere più comodo, viaggiando con una bimba piccola, è decisamente più divertente tuffarsi tra gli ingredienti locali, quasi come Jamie Oliver, alla ricerca di sapori diversi e tipici.
Dalla verde Irlanda vi racconto una rapida cena cucinata per Brioscina, piaciuta molto anche a mamma e papà.
In realtà questa carne di agnello in Italia ce la sogniamo: nella "Contea" l'agnello è molto diffuso, ed ha un sapore diverso dal nostro: meno stucchevole, più delicato, e soprattutto disponibile in molti tagli, disossato.
Allora è presto fatto: una rapida spadellata, ed una salsina alle carote.
La stessa carne puo' essere cotta in tegame, con una base di aromi, e preparata con verdure e patate, secondo la ricetta tradizionale irlandese dello stufato. 
Questa preparazione esalta il sapore della carne, che è molto delicato, e non viene coperto dagli altri ingredienti. In questo modo la cena è rapida, digeribile, gustosa e sana. Isn't it?

ingredienti
  • agnello per stufato (braciole di cosciotto), 150g a persona
  • carote, una a persona
  • cipolla, mezza media
  • sale e pepe

preparazione

Sbucciare le verdure e tagliarle in piccolissimi pezzi.
Cuocere in tegame coperto con un po' d'acqua per una decina di minuti o poco piu'.
Passare al mixer.
Spadellare la carne di agnello a temperatura alta e rapidamente.
Servire con la salsa a specchio sul piatto.

venerdì 13 maggio 2011

Torta Paradiso, o nel mio caso, Ciambellone

torta paradiso

Uova, uova fresche, tante uova! Che farne? In primis, frittate. Ma poi il colesterolo minacciava di salire alle stelle, quindi servivano altre idee. In realtà, sono arrivate (grazie amiche!), ma quella che mi ha convinto di più è stata la Torta Paradiso. Anzi, nel mio caso, dovrei dire il Ciambellone Paradiso.
Essì, perché ormai conoscete le mie debolezze: altro giro, altra torta, ovvero una nuova ricetta per una nuova tortiera. Sì, lo confesso: in questo periodo sono cooking-shop addicted, e davanti alla tentazione di rinnovare la mia collezione di tortiere non resisto.
La mia bimba ha detto "mamma, mettiamo qui!" indicando il carrello, e la tortiera che avevo tra le mani e che osservavo da un pò è finita tra gli acquisti.
Non acquistavo uno stampo a cerniera (doppio fondo: ciambella e normale) da tanto tempo, perché in realtà non mi hanno mai troppo convinto: richiedono tanta manutenzione per essere mantenuti in perfetta pulizia, ed in realtà non sono così facili da pulire (tanti residui nei bordi).
Una parte dell'impasto, nonostante fosse "antigoccia", fuoriesce sempre dalla cerniera (per abitudine  uso sempre un piatto in pirex sotto, per limitare i danni).
Per il resto, invece, sono abbastanza soddisfatta: carina la forma, perfetta la superficie,  facile a sformarsi.
La ricetta si presta alla perfezione a fare da ciambellone (da tanto tempo avevo voglia di fare un bel ciambellone alto da prima colazione!), ma, forse per i miei piccoli cambiamenti rispetto alla ricetta originale, ho riscontrato qualche difficoltà: rinnuncerei volentieri alla "doppia temperatura di cottura" per farla cuocere direttamente in forno caldo, come tradizionalmente. Per il mio forno è decisamente meglio.

torta paradiso

ingredienti
  • fecola di mais, 250g 
  • zucchero a velo, 125g
  •  zucchero semolato, 3 cucchiai colmi
  •  uova, 6
  •  burro, 250g
  •  lievito, 1 bustina
  •  scorza di limone, q.b. 

preparazione


Semplicissima.

torta paradiso
Lasciate il burro ad ammorbidire per una mezzoretta (tempo variabile in base alla temperatura). Non deve essere sciolto ma solo morbido. Potete usare il microonde a bassissimo wattaggio.
Montate le uova con lo zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso (io la prossima volta separerei i tuorli dagli albumi, aggiungendo le chiare a neve solo alla fine).

Unite il burro morbido ma non liquido, e continuate a montare.

Terminate con fecola e lievito setacciati, ed un pò di scorza di limone grattuggiata.

torta paradisoHo infornato in stampo a ciambella da 24cm, a 180° per 60 minuti (forno statico).

Forno ventilato 180° per 50 minuti.
   
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