Foto e contenuto dei post sono di proprietà dell'autrice.

Riproduzioni, anche parziali, necessitano di autorizzazione preventiva.

venerdì 30 settembre 2011

Marmellata di fichi e mandorle

marmellata di fichi e mandorle

Qui si va di marmellate: ormai non mi ferma più nessuno. Adoriamo il gusto limonato delle composte con agrumi, ma avevo una gran voglia di provare i fichi del nostro albero con un gusto più naturale, ché se pure non sono molto zuccherini, avevo voglia che la marmellata avesse il sapore dei fichi.
Però c'era una ruota di sapori che continuava a girarmi in testa: mandorle-fichi-cioccolato. Chissà che bontà in una crostata...
Indecisa tra provare e non provare, ho provato a metà: avevo tutti gli ingredienti pronti, ma alla fine ho temuto che il cioccolato si sciogliesse ad aggiungerlo nella marmellata bollente.
E allora, mi sono detta, si può sempre aggiungere dopo, anche se non oso immaginare che bontà se a questa marmellata, su un biscotto, si unissero le gocce di cioccolato fondente...

marmellata di fichi e mandorle

ingredienti
  • fichi bianchi, 650g (600g al netto degli scarti)
  • mandorle non pelate, 100g
  • zucchero di canna, 100g
  • chiodi di garofano interi, 1 cucchiaino 
  • pectina, 1 busta 
preparazione
Lavate e private i fichi del picciolo.
Tagliate le mandorle al coltello, in pezzi non troppo piccoli.
Mettete in pentola fichi e mandorle con i chiodi di garofano e la pectina, frullateli grossolanamente con il mixer.
Unite lo zucchero gradualmente, mescolando.
Portate ad ebollizione, e tenete a fiamma vivace per 3-5 minuti, controllando che non si attacchi sul fondo.
Ponete la marmellata ancora bollente in vasetti sterilizzati, chiudente con coperchi sterili, capovolgete per creare il sottovuoto. Lasciate i vasetti capovolti per qualche ora, quindi ponete a riposare.
Si può consumare dopo 24 ore.

giovedì 29 settembre 2011

Ricette coi loti (o cachi)

MelaChef


Sintetico ma efficace SOS di Caia su Facebook, per la rubrica Mela-Chef:
Emergenza: cachi in decomposizione. Idee? Solo tu puoi salvarmi ♥ 

A parte il sorriso che mi ha strappato, mi sono messa subito a pensare.
Va detto che la polpa dei loti somiglia in consistenza a quella delle pesche, quindi può essere trattata allo stesso modo di questa frutta. Sbizzarritevi nel cercare ricette con le pesche, e provate ad adattarle.
Persinalmente non sceglierei le ricette salate, come il risotto ai loti, perché dubito che il sapore e la consistenza siano gradevoli (troppo dolciastri), ma in realtà sono gusti, quindi se volete ardire, provate. 
Mi sono orientata quindi sulle ricette dolci, perché credo che come dessert questo frutto abbia la sua migliore resa.


 foto courtesy: bioexpress.it
  • Mi è tornata in mente una vecchia ricetta di crostata ai loti, che ho letto millemila anni fa su una rivista. E' sul mio quaderno degli appunti, ed è semplicissima.
Si prepara con un rotolo di pastafrolla già pronta (se la fate voi non si offende nessuno!) e qualche loto pulito e sbucciato. Si mescola la polpa dei frutti con la scorza grattuggiata di un limone, un pizzico di cannella e poco zucchero (facoltativo, vi suggerisco di assaggiare e decidere al momento). Oserei anche qualche goccia di gioccolato. Si inforna a 200° per 15-20 minuti, e si serve fredda, con una spolverata di zucchero a velo o cacao zuccherato.


  •  Un'altra idea, abbastanza classica, è la confettura di loti.
Si prepara molto rapidamente con della pectina (fruttapec) e il succo di un piccolo limone, facendo bollire per qualche minuto (3-5 minuti) la polpa con un pò di zucchero (secondo il gusto). Si versa ancora bollente in barattoli sterilizzati, sottovuoto.

  • Girovagando in rete, ho annotato tempo fa la ricetta del semifreddo ai loti: la trovate su cookaround, e si prepara così.
1 kg di cachi, un limone, 400 gr di zucchero, ½ litro di panna.

Spellate i cachi e li passateli al colino per togliere semi e filamenti. Unite alla salsa di loti il succo di un limone e lo zucchero. Montate la panna e  incorporatela delicatamente. Versate il tutto in una forma da plumcake e mettete in freezer per 3-4 ore, ma si può preparare con largo anticipo. Per sformarlo, passate il coltello lungo i bordi e poi passate la base pochi secondi sul fuoco dei fornelli.


  • Altra idea che mi piace molto è questa : è di Danita (foto compresa), e la trovate a questo link.

sei strati di piacere al cachi

Gli ingredienti per 4 persone sono:
 


60 gr di zucchero 
100 ml di panna fresca
1 cucchiaino da cafè di maizena
250 ml di latte intero
8 cachi
10 biscotti "grancereali"
un pò di burro


Il procedimento lo trovate qui.

  • Mi piace moltissimo il post che si trova a questa pagina,  in cui trovate due idee sfiziosissime: la composta di loti, e i loti gratinati. Su quest'altra, invece, trovate altre ricette, tra cui delle tortine golosissime.

  • Ancora, un'idea sofficissima: la mousse di loti. Si prepara con una panna montata molto morbida e la colla di pesce. Crea una cromaticità secondo me molto raffinata, ed in questo caso il bicchiere-coppetta la esalta alla perfezione. Il topping si crea con la polpa di loto al naturale, a scopo decorativo. Io proverei ad aggiungere qualche spezia che ne esalti il sapore.


  • Infine, un'idea tutta siciliana: ricotta e loti in coppetta.
Preparate una crema di ricotta non troppo dolce, unite degli amaretti sbriciolati, infine servitela con la polpa dei loti leggermente schiacciata. 

Amica mia, spero di esserti stata utile, e ti auguro buon lavoro! 

mercoledì 28 settembre 2011

Pane ai semi di finocchio (ricetta favignanese)

pane ai semi di finocchio

Se provate a consultare una guida turistica, una recensione, un articolo che parli di Favignana, troverete senz'altro un accenno a questo pane ai semi di finocchio, con un invito a non perderne un assaggio: è una specialità di un panificio della piazza, che ormai lo prepara da decenni, e la ricetta, molto più antica, appartiene ai saperi tradizionali della gastronomia locale.
Se volete assaggiarlo, premuratevi ad acquistarlo appena sfornato: non solo perché è più buono, ma perché finisce subito. E sull'isoletta, rassegnatevi, non si panifica molte volte al giorno, nemmeno sotto ferragosto.
Così io, impertintente e curiosa, me ne sono andata in giro, con l'aria un pò da turista ed un pò da "presuntuosa", a parlare con la gente: io che in fondo non sono favignanese, ma che non mi sento nemmeno del tutto straniera, quando -da un lato- guardo l'isola con gli occhi innamorati di chi la desidera senza mai possederla del tutto, e -dall'altro- mi faccio i fatti degli altri, mi prendo la confidenza di fermarmi a parlare con le donne, chiedo loro di raccontarmi le loro storie e le loro ricette, nella speranza di imparare qualcosa di nuovo. O forse dovrei dire "di vecchio".
La domanda che tipicamente mi fa sorridere è "ma perché, lei è di qui??" (in dialetto "a cù apparteni ?"): ed io sorrido, e comincio ad elencare nomi che non sempre sono famosi, dal momento che i miei nonni sono partiti dall'isola molto presto, lasciando però ancora adesso i tre quarti dei parenti su queste terre.
E puntualmente il mio interlocutore fa presto a trovare con me un legame di parentela così lontana da rasentare l'assurdo, ma per loro assolutamente sacro.
Di solito trovo sempre una donna disposta a raccontarmi qualcosa delle sue mamme, nonne, zie, parrine, e delle sue storie di cucina e di famiglia.
Le donne, si sa, parlano sempre volentieri, soprattutto a Favignana, soprattutto a chi come me ha l'aria di voler far rivivere storie ormai ben conservate dal tempo in fondo a cassetti chiusi.
Ed io, grande ascoltatrice, prendo appunti col cuore, e respiro quest'aria magica di un tempo che fu.

pane ai semi di finocchio

Il finocchio selvatico è un ingrediente privilegiato nella gastronomia siciliana: si usano sia le foglie (si pensi alla famosissima pasta con le sarde, in cui il finocchietto selvatico è insostituibile) che i semi (da cui si ricava il famoso liquore palermitano all'anice, detto anche zammù).
Il sapore dei semi è particolare: piccoli e profumatissimi, si abbinano alla perfezione col pesce (si usano infatti per insaporire triglie, sarde, pesci alla griglia)  o per mitigare il sapore grasso di alcune carni come quella di maiale (ad esempio nella nostra salsiccia).
Servire il pesce su un letto di foglie di finocchio, o con qualche seme, conferisce al piatto un sapore particolare e insolito.
I semi profumano anche molti dolci siciliani: biscotti, torte, pane e focacce. Abbiamo appreso in tempi lontanissimi le tradizioni orientali che mescolano i semi di finocchio ad altri ingredienti per preparare alcuni tipi di curry o la polvere delle 5 spezie (cfr. L. Zambotti,  Spezie - un pizzico di salute, ed. Tecniche Nuove).
Una piccola nota sul sesamo: nella sicilia occidentale lo trovate su ogni tipo di pane, o quasi. E' difficile che in una panetteria troviate del pane che non ne sia cosparso in abbondanza, quindi se non vi piace (come ad un nostro vecchio amico di origini calabresi) rassegnatevi (come lui) a scartarne i semi uno per uno! 

pane ai semi di finocchio

ingredienti

  • farina 0, 500gr
(in alternativa: 200g di farina 0, 150gr di farina 00 e 150gr di farina manitoba)
  • lievito di birra, 15gr
  • semi di finocchietto selvatico, 5gr
  • semi di anice, 10gr
  • semi di sesamo, 10gr
  • acqua tiepida, q.b.

preparazione

Sciogliete il lievito nell'acqua tiepida.
Disponete la farina a fontana, fate un buco al centro e mescolate il lievito alla farina. Impastate.
Aggiungete il sale ed i semi di finocchio, tenendone una pò da parte per decorare la superficie.
Piegate in tre parti a portafoglio, ripetete per due volte
Mettete in un recipiente infarinato e fate lievitare per 2-3 ore, in luogo caldo, coperto da uno strofinaccio.
Quando avrà raggiunto la lievitazione, schiacciatelo un pò, allungatelo a rettangolo, arrotolatelo su se stesso dal lato lungo, in modo da dare la forma di un filone.
Praticate delle incisioni oblique sulla superficie, aggiungete i semi di finocchio e sesamo sul lato superiore e lasciate lievitare ancora circa mezzora.
Cuocete a 200° finché la sperficie esterna non è croccate e dorata (da 30 a 45 minuti a seconda del forno e della quantità di pane).

Suggerimenti e consigli
Questo pane è perfetto per accompagnare i salumi e gli antipasti in genere.
Ottimo anche tiepido, con un filo d'olio ed un pizzico di sale, che ne sprigionano i profumi. Perfetto per farne dei crostini o delle bruschette.
Per una versione "da colazione o merenda", da usare con conserve e marmellate, potete aggiungere all'impasto un cucchiaino di scorza d'arancia grattugiata: il sapore sarà una sorpresa!

lunedì 26 settembre 2011

Tortine Merendine

tortine alla marmellata di fichi

C'era una volta una bimba che non voleva andare a scuola: aveva appena due anni, ed era alla sua prima uscita nel mondo.
Ogni giorno, coraggiosa, varcava la soglia dell'istituto con i suoi piedini, ma quando la mamma andava via piangeva e restava aggrappata allo zainetto della merenda, rifiutandosi di mangiare e persino di sedersi. Restava lì, in piedi, aspettando in lacrime che la mamma tornasse.
Passarono i giorni, e la bimba e la mamma andarono avanti in quello che chiamano inserimento. Ogni giorno una piccola conquista, un piccolo sorriso, una serenità piccola piccola, tra mille fatiche e dubbi.
La mamma, come dono d'amore per la bimba, nella speranza che si convincesse almeno ad assaggiare la merenda, preparò in una settimana tantissimi dolci: li facevano insieme, e la mamma sperava che quei pomeriggi passati a giocare tra i fornelli alleviassero la fatica, e il dolce nello zainetto fosse un ponte tra mamma e scuola, qualcosa che profuma di casa e che la bimba potesse sentire nel pancino ma anche nel cuoricino.
Sono nate così queste tortine per la merenda, piccolo miracolo della nostra settimana, che hanno convinto la bimba a mangiare a scuola, e a tornare a casa felice dicendo "mamma, domani la voglio di nuovo!".
Il merito non è solo della mamma, né solo delle tortine, e nemmeno della marmellata che abbiamo fatto in casa, e che le piace tanto perché sa di limone: il merito è soprattutto della bimba, che piano piano cresce. E cresciamo insieme. 

Collage di Picnik

Lo stampo che ho utilizzato per queste tortine si chiama Amelie, stampo per 6 briochettes,  e mi è stato gentilmente offerto dalla Guardini per esprimere il mio parere a riguardo. E' uno stampo in silicone, ed è la prima volta che ne utilizzo uno simile.
E' molto leggero, ma resistente. L'ho imburrato, come primo utilizzo, e la riuscita è stata ottima.
Ho trovato una tecnica per sformare le tortine ancora calde, senza che si rovinassero minimamente: è sufficiente capovolgere lo stampo su un piano liscio, e poi "allargare" i bordi verso l'esterno, prima i due lati corti, poi quelli lunghi, di modo che le tortine si stacchino. E' stato facilissimo.
La cottura è uniforme, e leggermente più rapida rispetto agli stampi in metallo. 
Ho riempito gli stampi per 3/4, ma, considerata la lievitazione, sarebbe stato meglio riempirle a metà, dal momento che sono venute un pò più alte di come le avrei volute. 

Per la decorazione:  
le codine di zucchero vanno aggiunte poco prima di servirle, perché il giorno dopo, a contatto con la marmellata, si decolorano. Se dovete metterle nel "panierino della merenda", aggiungetele solo la mattina prima di andare a scuola.

Con questo post partecipo alla raccolta di Barbara:

ingredienti
per 6 pirottini: 
  • burro, 130g
  • zucchero a velo, 130g
  • uova, 2
  • farina 00, 130g
  • lievito per dolci, 1/3 di bustina
  • latte, q.b.
  • scorza di limone, q.b. 
Per la decorazione:
preparazione

Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente, quindi montatelo con lo zucchero con una frusta elettrica a velocità medio-alta.
Unite le uova, uno per volta, e montante a spuma.
Sempre lavorando, aggiungete la farina a cucchiaiate, e non proseguite finché ogni cucchiaio non è perfettamente amalgamato.
Sciogliete il lievito in un pizzico di latte, unitelo al composto e terminate con la scorza di limone finemente grattuggiata.
Versate l'impasto nei pirottini imburrati e cuocete a 175° per circa 20 minuti (il tempo dipende dal forno, io li preferisco un pò dorate in superficie).
Sfornate e lasciate raffreddare.
Dopo pochi minuti capovolgete lo stampo su un piano liscio e tirate leggermente i bordi in direzione opposta: le tortine si sformeranno senza alcuna difficoltà.

Decorate a vostro piacere: noi abbiamo scelto una composta di fichi e limone sia al centro delle tortine (tagliate a metà) che sulla superficie, e tante codine di zucchero.

mercoledì 21 settembre 2011

Composta di fichi e limone

composta di fichi e limone

Piove.
Siamo in pieno inserimento scolastico al nido (o per meglio dire, nella classe chiamata Primavera della scuola dell'infanzia): ogni mamma sa che il primo mese (o giù di lì) il cuore va sotto i piedi e si seppellisce come se non dovesse rivivere mai più. Malgrado le ottime convinzioni, non è sempre facile.
Sono una studentessa alla scuola della vita, e sto faticando il mio titolo studiando ogni singolo giorno, sulla mia pelle. Dopo tante pagine di libri, niente mi sta formando più che vivere questa vita.
E così Bry e io viviamo con rinnovata intensità i momenti insieme: quelli di ritorno dalla scuola, in cui lei mi dice mamma, ho bisogno di 'con te' ed io mi sciolgo come burro sul fuoco.
In un pomeriggio di pioggia, il primo dopo la torrida e lunga estate, prepariamo la nostra marmellata fatta in casa: fatta coi fichi del nostro albero, ed un limone che vi dimora accanto. Qualche chiodo di garofano, per dare un alone di mistero, ed in pochi minuti la casa profuma di dolce. Un dolce che tutti continuano a mangiare a cucchiaiate, una dietro l'altra, e temo che non arriverà ad essere usato per le torte. 

composta di fichi e limone

ingredienti
  • fichi bianchi molto maturi, 1kg circa
  • zucchero, 300g
  • limone bio, 1
  • chiodi di garofano, 1 cucchiaino
  • cannella, 1 pizzico
  • fruttapec 2:1, 1 busta
preparazione

Lavare, mondare, privare i fichi del picciolo e di quella parte della buccia che è possibile levare.
Dare una prima schiacciata con le mani.
Unire i chiodi di garofano e la cannella.
Mescolare il fruttapec con lo zucchero e tenere da parte.
Tagliare il limone lavato in piccolissimi pezzi e unirlo ai fichi (se volete che il sapore si senta meno, non usate la buccia ma solo il succo).
Unite il composto fruttapec-zucchero e frullate energicamente fino ad ottenere la consistenza desiderata.
Far bolllire a fiamma molto forte per circa 3 minuti, mescolando continuamente (io ho usato fiamma bassa per circa 10 minuti, ma ho alzato alla fine perché sembrava non addensarsi).

Versate la composta, ancora bollente, nei vasetti appena sterilizzati (anche stavolta ho fatto così: 15 minuti per i vasetti, 15 per i coperchi.), chiudete con i coperchi già "bolliti", avvitate, capovolgete per creare il sottovuoto.
Lasciate raffreddare a temperatura ambiente.

lunedì 19 settembre 2011

Cheesecake fetteXfette: agrumi/cioccolato

cheesecake fettexfette

Cari amici, we're still alive!
Lo so, è un secolo che non scrivo nulla. Perdonatemi: non ce la faccio. Spero che questo non vi faccia disaffezionare da Melazenzero, e che continuiate a seguirci, anche se siamo un pò meno prolifici e costanti. Confidiamo in tempi migliori.
Le giornate sono pienissime di lavoro ed impegni familiari, e riesco a stento a preparare qualcosa da mettere sotto ai denti. In compenso, ho finalmente perso diversi chili (non tutti i guai vengono per nuocere)!

Nel frattempo, ho ricevuto un grosso pacco regalo. L'ho ricevuto perché mi è stata chiesta la mia opinione sui prodotti che contiene, quindi sappiate che di questo scriverò oggi, e sarò sincera, nei pro e nei contro. Parlerò anche di cheesecake, e di come rimediare in un colpo solo diversi gusti in un solo dolce. Due gusti: agrumi e cioccolato. Li avreste mai messi insieme accanto? Io ho voluto osare (proprio per differenziarli fra loro), e mi è andata bene. Vi va di sapere di più? Leggete il resto della storia.

www.mammole.it Ticker
E' per questo che ogni tanto latitiamo...