Mentre ero in Irlanda, durante l'immancabile tappa all' English Market (l'incantevole regno delle fate per gli amanti della cucina come me), mi sono imbattuta in questa torta per caso: mi ha incuriosito il nome, torta Banoffi, ho chiesto in giro cosa fosse, mi hanno raccontato di questo dolce un pò flan un pò cheesecake e tremendamente calorico.
Io non ho avuto il coraggio di tornare in pasticceria per provarlo, perché non amo il sapore del mou. Eppure chissà, magari mi sarebbe piaciuto. L'aspetto è decisamente gradevole, ed è per questo che oggi vi racconto la ricetta.
La torta Banoffi nasce in un ristorante inglese dell'East Sussex. Gli autori che ne rivendicano la paternità sono Ian Dowding e Nigel Mackenzie del ristorante The Hungry Monk. Già il nome è così carino da aver attirato tutta la mia simpatia.
Il nome deriva dall'unione dei nomi banana e toffee, ovvero caramello.
Si ispira ad una ricetta americana, il Blum's Cofee Toffee Pie, che univa il sapore del mou a quello del caffè e della panna montata. Non male, credo, il caffè stempera bene la dolcezza del mou.
Ma torniamo al Banoffi, che si prepara con le lattine di latte condensato.
Voi le trovate facilmente? Io no.
Ma le storie che nascono in cucina mi affascinano sempre, ed oggi non ho resistito alla tentazione di raccontarvela, in versione originale (poiché è diventata un classico della pasticceria inglese ne esistono ormai diverse varianti, anche con la base tipo cheesecake). E poi, chi lo sa: ho la testa dura, e non è detto che non riesca a procurarmi tutti gli ingredienti.
Ne esiste anche una variante che sostituisce alle banane un sottile strato di mele: si chiama, in modo molto divertente, Apploffi.
La versione irlandese, che vedete nella mia foto, è con una base di biscotti digestive e burro, come per la cheesecake, ed una decorazione ottenuta con cioccolato fondente sciolto e versato a filo.
Per vostra curiosità: costava 5€ a fetta.
Io non ho avuto il coraggio di tornare in pasticceria per provarlo, perché non amo il sapore del mou. Eppure chissà, magari mi sarebbe piaciuto. L'aspetto è decisamente gradevole, ed è per questo che oggi vi racconto la ricetta.
La torta Banoffi nasce in un ristorante inglese dell'East Sussex. Gli autori che ne rivendicano la paternità sono Ian Dowding e Nigel Mackenzie del ristorante The Hungry Monk. Già il nome è così carino da aver attirato tutta la mia simpatia.
Il nome deriva dall'unione dei nomi banana e toffee, ovvero caramello.
Si ispira ad una ricetta americana, il Blum's Cofee Toffee Pie, che univa il sapore del mou a quello del caffè e della panna montata. Non male, credo, il caffè stempera bene la dolcezza del mou.
Ma torniamo al Banoffi, che si prepara con le lattine di latte condensato.
Voi le trovate facilmente? Io no.
Ma le storie che nascono in cucina mi affascinano sempre, ed oggi non ho resistito alla tentazione di raccontarvela, in versione originale (poiché è diventata un classico della pasticceria inglese ne esistono ormai diverse varianti, anche con la base tipo cheesecake). E poi, chi lo sa: ho la testa dura, e non è detto che non riesca a procurarmi tutti gli ingredienti.
Ne esiste anche una variante che sostituisce alle banane un sottile strato di mele: si chiama, in modo molto divertente, Apploffi.
La versione irlandese, che vedete nella mia foto, è con una base di biscotti digestive e burro, come per la cheesecake, ed una decorazione ottenuta con cioccolato fondente sciolto e versato a filo.
Per vostra curiosità: costava 5€ a fetta.
Aggiunta postuma:
quando il caso non è un caso. Mi sono imbattuta, a distanza di pochi giorni, nel sito di un mostro sacro della cucina inglese. Lei fa questa Banoffee. Non posso che soggerirvi di dare un'occhiata.
Per la base (ricetta originale):
- farina, 250g
- burro, 125g
- zucchero a velo, 25g
- uova, 1 + 1 tuorlo
- latte condensato, 1 barattolo e 1/2
- banane mature, 5 o 6
- panna da montare, 425ml
- caffè istantaneo, 1 cucchiaino
- zucchero semolato, 1 cucchiaio
- caffè macinato, un pizzico
Base di pastafrolla:
Mettere la farina e lo zucchero in una ciotola, tagliare il burro a dadini, e poi strofinarlo alla mistura di zucchero e farina strofinandolo tra le mani finché la sua consistenza non somiglia a quella del pangrattato.
Unire le uova, e impastare fino ad ottenere una pastafrolla.
Mettere in frigo per mezzora, poi stenderla molto sottilmente, pochimillimetri, e usarla per foderare uno stampo da flan di circa 25 cm.
Bucherellare il fondo coi rebbi di una forchetta, ricoprirla con cartaforno e fagioli secchi, e infornarla per 15 minuti a 200°.
Togliere i fagioli e la carta e rimettere in fonro finché non avrà un colore leggermente dorato.
Togliere dal forno e fare raffreddare.
Farcitura:
Mettere le lattine di latte condensato chiuse in una pentola dove possano essere ricoperte interamente d'acqua. Portare ad ebollizione e assicurarsi che il livello dell'acqua non diminuisca, per evitare che espldano, aggiungendo dunque altra acqua bollente. Devono bollire per tre ore.
Il procedimento può essere fatto per più lattine del necessario, che si conservano per mesi e sono pronte all'uso quando si vuole utilizzare il mou per la Banoffi.
Qualcuno ha anche escogitato di bollirle in un recipiente fuoco-forno, coprendole con un coperchio per evitare che l'acqua evapori, trasferendole poi in forno alla temperatura di 140° per tre ore e mezza.
Togliere le lattine dall'acqua e fare raffreddare.
Versare il contenuto delle lattine sulla base di pastafrolla e ricoprire con le banane sbucciate e affettate.
Montare la panna con il caffè solubile e lo zucchero, e formare uno strato sulle banane.
Spolverizzare col caffè macinato e riporre in frigo per qualche ora, servire a temperatura.
8 commenti:
Semplicemente meravigliosa.
che meraviglia!!!!!!!!!sempre bravissima!!!baci!
Io lo trovo facilmente al supermercato Sigma... ora non mi resta che trasformare la ricetta in gluten free!
ciao, ho un amico irlandese che mi ha mostrato come si fa la torta... i barattoli di latte li ha fatti bollire per 2 ore, e per la base ha usato i biscotti digestive sbriciolati e mischiati col burro. non ha usato uova, ma ti assicuro che una fetta della sua banoffi pie, squisita, valeva per un`intero pasto!!
eli da cork
Hai ragione le storie legate ai sapori della cucina son sempre affascinanti come del resto la tua meravigliosa torta... da provare anche quella con le mele :)
Grazie per i complimenti, ragazzi!
@Eli da Cork, come ho scritto nel post, la ricetta è originaria dell'East Sussex in inghilterra (The Hungry Monk, Jevington, Near Eastbourne and Brighton,
East Sussex, BN26 5QF), dove la fanno in questo modo.
Avendo ormai acquisito però molta celebrità, ne esistono ormai numerose varianti, tra cui quella coi biscotti digestive.
Io, ad esempio, l'ho vista come dici tu, ché a quanto pare a Cork è più diffusa, ed è anche più facile da fare.
@Letiziando, non è difficile da rendere gluten free, la farina è solo nella pasta frolla, per cui se hai una tua ricetta falla pure, purché la stendi molto sottile. Altrimenti, come detto sopra, puoi usare una base di biscotti sbriciolati gluten free.
l ho fatta ma il risultato non è stato come pensavo, il sapore non era male ma la panna ha ceduto quando ho iniziato a tagliare la prima fetta e alla fine se n'è scesa tutta!! il risultato è stato orribile agli occhi.. meno alla bocca!! ma come si dice anche l'occhio vuole la sua parte.. cos'ho sbagliato? Come si fa a mantenere la panna ben solida, premetto che l'ho montata bene ed era molto ben soffice e compatta!!
Ciao Lalla.
La consistenza della panna dipende molto dalla temperatura, dalla percentuale di grasso, e dal modo in cui viene montata.
Gli sbalzi di temperatura non sono indicati, sia durante il procedimento che prima di servirla.
Ad ogni modo, se volessi dare più consistenza alla panna montata, esiste il panna-fix, o in alternativa puoi aggiungere della colla di pesce in piccole quantità.
Stiamo parlando di panna fresca, o a lunga conservazione di ottima qualità (no vegetale, no preparati). Io prediligo di gran lunga la prima.
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